sabato 31 ottobre 2009

PRETI E STROZZAPRETI


giusto perchè lo sappiate anche voi, ho scritto questa

Alla attenzione del Vescovo di Firenze:
Scrivo in merito alla sospensione di Don Alessandro Santoro per lamentare l'ennesima azione non cristiana della chiesa cattolica.

La Chiesa con la C maiuscola è oramai in antitesi con i valori predicati da Cristo e l'inflessibilità e paralisi di questa fa si che la gente cerchi alternative in altre religioni; la fuga di fedeli rende la chiesa sempre più fragile e le diocesi sempre più sguarnite di pastori in una spirale che non può che segnalare un sistema in decadimento.

La spiritualità un sentimento umano ma riflette bisogni che cambiano con i tempi. Le chiese invece si fissano sui dogma fino a diventare obsolete e distaccate dalle necessità spirituali dei popoli. La Chiesa cattolica rischia proprio questa obsolescenza se non si addolcisce verso la gente. Il dito puntato non raccoglie amore e inevitabilmente chi lo punta finisce per trovarsi da solo.

La posizione della Chiesa Cattolica sui gay e i transessuali è una posizione di paura e negazione, è ipocrita e intollerante. Quindi per niente cristiana.

Mi è palese che Don Santoro è una persona che accetta le persone per quello che sono, aiutandole ad esaltare gli aspetti migliori di loro stesse invece di sottolineare le loro mancanze. Lui è un vero cristiano.

Se la Legge della chiesa viene infranta dovremmo domandarci se la legge è ancora necessaria e quindi giusta (le leggi sono fatte per essere usate a beneficio dell'uomo non per ammanettarlo in paralisi) prima di puntare il dito accusatore e sospenderlo da un lavoro che fa bene.

Don Santoro confronta una morale che è da tempo sorpassata e dovrebbe essere considerato un pioniere di quei cambiamenti necessari perché il Cattolicesimo si rinnovi e perché ci sia una rinascita che non può che beneficiare la Chiesa e i suoi seguaci.

Onestamente non mi aspetto che questa lettera serva a un granché, dubito che la chiesa deragli dai suoi binari e accetti le azioni di Don Santoro. Mi aspetto invece che la presenza della chiesa Cattolica diventi sempre più astratta e rarefatta fino a venir abbandonata e sostituita da qualche altro messaggio spirituale che rifletta i bisogni umani nei tempi in cui viviamo.

Sebbene da molti anni non faccia più parte di una chiesa sento comunque il bisogno di appellarmi ai superiori di quest'uomo che è esempio di valori che ritengo giusti e ancora validi, perché la mia coscienza mi dice che questa è la cosa da fare.

Questo sentivo di dovervi comunicare.

Cordialmente etc etc....

Sapete che sono agnostica e allergica ai dogma, ma parlo per coloro che non sanno vivere in quel vuoto che inevitabilmente si prova uscendo dal gruppo, gregge, o comunità al quale l'essere umano naturalmente cerca di appartenere da che inizia a gattonare. Un po' come gli amanti degli animali sentono di difendere creature che non possono parlare, o come coloro che cercano di salvare un pianeta che non riesce più a riparare i danni che gli facciamo, io ho voluto prendere le parti di coloro che non scriveranno al vescovo e non andranno alla manifestazione, e non digiuneranno davanti all'arcivescovado in Piazza S: Giovanni ma che possono beneficiare del buon lavoro di Don Santoro di cui ce n'è proprio bisogno.


Per chi vuole scrivere al Vescovo la mail è segreteria@diocesifirenze.it e chi me l'ha mandata (Cesare Bardaro di Solidarietà a Don Alessandro Santoro, prete scomodo rimosso dal vescovo.)
prega di mettere in copia anche ilmuretto@libero.it

E visto che si parlava di strozzapreti vi passo questa ricetta veloce per saltare in padella il vescovo oggi che è Halloween!

STROZZAPRETI INFERNALI
(per 4 persone)

1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere olio d'oliva
400 g di strozzapreti
3 peperoncini
200 g pomodori (freschi o pelati)
50 gr pangrattato

Per prima cosa preparate il sugo: fate soffriggere l'aglio in una padella con l'olio; quindi aggiungete pezzetti ed i peperoncini interi e lasciate cuocere il tutto a fiamma moderata per almeno 15 minuti, fino ad ottenere un bel sughetto denso.
Nel frattempo fate cuocere gli strozzapreti in una pentola d'acqua salata e scolateli al dente.
A questo punto, mettete gli strozzapreti nella padella con il sugo e fate saltare il tutto per due minuti aggiungendo il pane grattugiato.
Servite i vostri strozzapreti infernali ben caldi e.... buon Halloween!

7 commenti:

titina ha detto...

Giusto far sentire, anche in modo civile e pacato come la tua lettera, la voce dissidente (in rappresentanza di mille altre voci che magari non riescono ancora a farsi sentire) e naturalmente sottoscrivo al mille per mille la causa.
Però vorrei anche dire che non me la sentirei di chiamare in causa tutta la chiesa, perchè qui ci sono anche persone che lavorano, come del resto don Santoro, per l'impegno civile e per un serio rinnovamento. Mi viene in mente Pino Puglisi, sacerdote del quartiere Brancaccio di Palermo ucciso dalla mafia perchè la combatteva, don Diana, per gli stessi motivi ucciso dalla camorra campana, don Vitaliano prete operaio allontanato dalla sua parrocchia, in provincia di Avellino, perchè "dava fastidio". Per tutti don Ciotti che con l'associazione Libera contro tutte le mafie illumina gli angoli più scuri di questo nostro paese.
Non sono particolarmente credente nè tantomeno osservante, ma rispetto tutti questi uomini, a cominciare da don Santoro, che vanno "contro" con responsabilità e impegno, mettendoci la faccia e rischiando in prima persona.
Detto questo ci tengo a ribadire che penso sia stato giusto scrivere
per farsi sentire.

ignominia ha detto...

beh hai ragione, come in tutte le cose ci sono le eccezioni, ma proprio per quello, che sono eccezioni, parlando di chiesa si parla dello status quo, di quegli aspetti paralizzati da secoli. Certo che ci sono anche qui in Casentino dei celebranti diversi, vedi a Romena, ma sono la minoranza e come con ogni cosa sono più quelli che obbediscono ciecamente che quelli che agiscono individualmente. Le strutture non siano fatte per i liberi pensatori e a coloro che riescono a combattere dall'interno di una struttura faccio tanto di cappello!

Melinda ha detto...

Ho aspettato un po' prima di postare un commento ma adesso ho riflettuto abbastanza.
Premetto che gli strozzareti non li ho ancora fatti: per ieri sera avevo preparato il "mio" ragù e il menù era completo con una torta alla zucca la cui ricetta ho tirato giù da internet. Per l'inferno di quel sugo ho tutta la vita davanti e forse l'eternità a cui mi condanna, senza via di scampo, questa Chiesa cattolica. Sai quanto ne mangerò, quindi?
Per il resto ripeto quello che hai già scritto tu: sarà l'immobilismo, l'incapacità di adeguare non il Dogma, ma di spostare la linea volitiva dei peccati, che ucciderà questa Chiesa.
Io ne sono lontano e non mi scandalizza più la sua posizione: la guardo, assisto a quelle sceneggiate come si assiste ad un brutto spettacolo fuori moda. Del resto la posizione presa dalla Chiesa Ufficiale, e qui il distinguo ci va bene per rendere onore a coloro che la Chiesa la vivono tra la gente e con l'amore Cristiano, dicevo, la posizione della Chiesa Ufficiale presa sulla questione ONU che riguardava la condanna di tutti i reati contro gli omosessuali, la dice lunga.
Ma io non mi aspettavo nulla di diverso e mi sono stupito di chi... si è stupito. Basta con queste posizioni scandalizzate: se non crescono i credenti che almeno crescano i LAICI. Diamo a quelle parole il valore che hanno e diventeremo veri LAICI.

Un caloroso abbraccio va a chi invece si deve confrontare e difendere tra le strettoie della posizione ufficiale di un organismo indifendibile e la realtà della Fede della gente comune.
Non chiedo sconti: non sono credente e sto bene così. Non chiedo di cambiare le linee guida fondamentali di un credo che fa parte delle radici della moralità e del convivere civile di tutte le Nazioni. Chiedo solo che si abbia il coraggio di osservare che la società è cambiata e che se non ci si adegua riguardo a quello che ci si può adeguare senza stravolgere il Dogma, bene, si fa la fine dell'emarginato. E non sarò io a soffrirne. Ma coloro che da anni lottano per l'accoglienza, l'amore, la comprensione nella vita di tutti i giorni. nella strada, nella realtà. Quella vera, non quella dei Palazzi Vaticani.
Esiste una parte di credenti che soffrono incredibilmente per certe rigidità. E alla fine si ritrovano ad essere credenti non allineati alle posizioni ufficiali.
Ma del resto, oltre ai monaci isolati dal mondo, e forse neppure loro, chi può pensare di vivere la Dottrina così com'è in un mondo moderno, nella sua realtà di tutti i giorni?
Lotta devastante e destinata ad essere persa da chiunque viva nel mondo. Allora si creano quelle fasce di scontenti che diventano rigidi reazionari, coloro che dichiarano intolleranza per chiunque non segua la regola, coloro che si sentono giustificati ad odiare e giudicare. Ma tutte queste persone hanno davvero la coscienza pulita? non credo.
Credo invece che facciano quello che possono. Ma quando si fa quello che si può, si è davvero in regola? La risposta è no. NO senza alternative. Perché ad una regola rigida non si possono che contrapporre giudizi rigidi. Ed i giudizi rigidi non sono spettacolo d'intelligenza sopraffina.
Quindi lasciamo che chi sceglie la rigidità muoia di un'agonia lenta e inevitabile. Peccato però. Perché in quest'agonia si trascinerà una delle strutture più belle che siano mai state create: la struttura dell'accoglienza e dell'amore.

titina ha detto...

Melinda hai lasciato un commento appassionato e appassionante. Appassionato non c'è bisogno di spiegare come e perchè; appassionante perche fa riflettere sulle contraddizioni e le aspettative che forse tutti noi viviamo rispetto alla Chiesa. Pur non essendo particolarmente credenti e/o osservanti.
Mi è capitato stamattina di sentire alla radio di un articolo dell'Avvenire sul ragazzo arrestato per droga e morto in carcere. L'ho cercato nel sito del quotidiano e consiglio di leggerlo, anche se l'argomento è un altro (editoriale firmato da Giuseppe Anzani). Ma l'Avvenire è un giornale cattolico ed è in questi casi che io avverto tutte le mie difficoltà e contraddizioni a dover distinguere tra quelle che tu chiami giustamente le Stanze del Vaticano, grette, retrive, arroccate su valori inesistenti e la chiesa dell'uomo comune, della strada.
(nota a margine, l'Avvenire è anche il giornale diretto da Boffo, costretto a dimettersi per le ben note ragioni).
Comunque parlando di queste cose si cresce e si impara qualcosa sempre, e questa è una cosa bella.
Prossima cena (o pranzo) strozzapreti infernali (chi cucina?).

titina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
giardigno65 ha detto...

ma la chiesa di papa ratzinger ha bisogno di veri cristiani ? forse sta cercando altro

ignominia ha detto...

beh se fosse così la dovrebbero chiamare con altro nome, propongo "Chiesa dell'estrema mortificazione (ma solo per gli altri)" e nota che le virgolette includono le parentesi! :-)