domenica 25 gennaio 2009

APPELLO

Yo gente, mi sento sola su sto blog nessuno commenta o mi da un feed back su quello che sto scrivendo, so get on with it! fatevi vivi!

sabato 24 gennaio 2009

CONTAMINAZIONI

"Ci sono contaminazioni giuste e contaminazioni sbagliate e questo dipende dal risultato. Se la contaminazione mira all’arricchimento, all’integrare è molto positivo. Poi bisogna rischiare, magari il minestrone con il Mirto non è una gran cosa, ma non si può mai sapere."

"New York è la prima città moderna. La decadenza della modernità. In Italia e nella stessa Europa le città sono antiche, sono antichità che cadono a pezzi."

Matteo Pericoli, nell'intervista con Il Cubo

venerdì 23 gennaio 2009

UN PO' DI FOTO

vi dovevo un po' di immagini che solo ora riesco a scaricare....

il piacere all'ascolto della musica di Pearlman e Yo Yo Ma
la gioia
la gente
la regina

Oggi il primo "effettivo" giorno di lavoro per Obama. Ha provveduto subito a limitare i salari per gli impiegati governativi che guadagnano piu' di 100.000 dollari annui, insieme a firmare la legge per la chiusura di Guantanamo entro l'anno 2009. Oltre a quello ha provato subito ad aumentare la trasparenza del governo verso i suoi cittadini invitando un certo numero di cittadini -tirati a sorte "via Internet" - ad una serie di attivita' tenutesi oggi alla Casa Bianca. Oltre a queste la degan di nota l'abolizione dei privilegi che permettevano ai presidenti precedenti (Bush incluso mi auguro) di nascondere i loro incartamenti segreti e quindi di nascondere la verita' agli occhi dei contemporanei. Questo per me e' il passo avanti piu' grosso visto che preclude a se stesso la possibilita' di nascondere le proprie azioni e al contempo impone a tutta la sua amministrazione una certa etica e una certa limpidezza. Insomma niente male come inizio.

E tornando alle croci, ecco un po' di dettagli...ora riguardandole mi sembrano trite e prive di significato; ovvie. Ora che il cielo e' grigio e non c'e' la forza vitale del sole e dell'aria tiepida mi paiono solo icone spoglie di storie vecchie e banali. Ma so che non lo sono.

mercoledì 21 gennaio 2009

I 10 BALLI DI OBAMA

e' finalmente l'ora per il nuovo presidente di andare a letto, dopo essersi trascinato sempre piu' stancamente a 10 balli tenutisi a Washington stasera. Mi faceva venire in mente il film THEY SHOOT HORSES DON'T THEY? con Jane Fonda, dove lei e il suo partner partecipano ad un concorso a chi balla piu' a lungo che diventa una lotta di sopravvivenza per i partecipanti sfiniti dopo giorni in piedi e in pista. Allo stesso modo gli Obama appaiono smorti e barcollanti gia' alla quarta apparizione, la loquacita' di Barak smorzata dalla stanchezza, fa fatica a parlare, ha quasi la capacita'linguistica di un ubriaco, con la bocca impastata, le lunghe pause, il filo del pensiero annodato, ma non ci sono dubbi che e' solo stanchezza. La faccia di Michelle e' una maschera rigida di sfinimento e con il passare dei balli la sua postura assume un'aspetto ingobbito, non oso pensare come stiano i suoi piedi, in scarpe con tacchi da stamattina.

Sono le 9:50 in California e le 12:50 nella costa Est (in Italia e sul mio orologio sono le 6:50 di mattina) quando finalmente arrivano alla fine del 10 ballo e la visione del letto li ringalluzzisce un tantino, Barak bacia la moglie ripetutamente sulla guancia, e questo scocca un tantino questa spettatrice non abituata alla visione affettuosa di un presidente verso la propria moglie.
Devono ancora arrivare a casa, ora la Casa Bianca, dove una serie di camion stamattina hanno vuotato gli appartamenti presidenziali della roba dei Bush per rimpiazzarla con quella degli Obama, tutto in 4 ore. Troveranno gli spazzolini da denti? La camicia da notte? A che ora mettono la sveglia? Sono stati per ore sotto lo scrutinio della gente, cosa dicono nei pochi momenti di intimita'? Come si stenderanno nel loro letto, in una nuova stanza, al nuovo indirizzo della Casa Bianca? Sicuri che domani inizia un lavoro che non prmette riposo, che non permette passi falsi, che sono gia'sul piedistallo e possono solo rimanere li' o cadere.

Non vorrei essere al loro posto onestamente, ma Barak Obama non e' li' per fare bella figura, e' li' per fare un buon lavoro perche' pensa onestamente di poterlo fare. Lo si capisce per come ha reagito quando il Chief Justice Roberts ha sbagliato a dargli le parole del giuramento, lo ha interrotto rompendo il ritmo delle sue parole, e invertendo l'ordine di quelle che seguivano, e Obama ha seguito gli input obbediente cercando di salvare il salvabile, senza fare la spocchia perche' conosceva il testo corretto mentre il giudice -che poteva portarsi dietro il testo invece di creare una situazione imbarazzante per entrambi- aveva fatto confusione. Con un sorriso pieno di grazia a fatto finta di niente e ha sostenuto il giudice come un giovane sostiene un anziano che cammina traballando, fermo, sicuro, rassicurante. Sono in questi dettagli che si vede il carattere e sono questi dettagli che mi fanno credere che possa essere un ottimo presidente.

I dettagli sono infiniti e la giornata e' stata un bombardamento televisivo della coppia presidenziale, tanto che una e' anche un po' stufa di questa alluvione medianica. Il mondo li ha visti ed ha gioito per loro, ora andiamo tutti a riposare prima che inizi il domani.

martedì 20 gennaio 2009

ALTRE CROCI, E LA SPERANZA IN OBAMA

Sono tornata alle croci oggi, per vederne i dettagli. La luce era crudele, tagliente e limpida come la verita' e faceva male agli occhi, ma per paura di non aver altre occasioni (ho imparato la lezione finalmente) ho scattato ugualmente.

Sono su un mac in un'altra casa oramai sono una zingara del computer e non so se riusciro' a scaricare la foto ma volevo raccontare dei dettagli di questa installazione che si chiama " Le croci di Lafayette". Con la colonna sonora delle macchine che passano sull'autostrada adiacente ho visto i memorial di quelli che sono morti stupidamente in questa guerra idiota. Croci coperte di fiori o di frutta di plastica: specchietti e pezzi di vetro come le vetrate di Chartres, con scritti i nomi del soldato morto, con su scritto in memoria di ... e senza nome o semplicemente bianche ed anonime, quasi piu' significative nella loro universalita'. Una aveva una madaglietta militare appesa, un'altra un paio di quanti di lana, una sciarpa avvolgeva una terza. Piu' addietro un elmetto e alcune croci riportavano le foto del giovane soldato, generalmente nativo della zona perche' questo non e' un monumento nazionale, e quindi soli pochi soldati hanno un riconoscimento personalizzato dalla loro famiglia. Gli altri, quelli di altri stati o citta' rimangono anonimi, per adesso. Certo e' che guardare le poche foto di questi ragazzi e pensare come erano stupidamente morti commuoveva specie in una giornata cosi' bella, tiepida, sensuale. Insisto a chiamare questa guerra stupida perche' molte guerre sono stupide, specie per una donna. Gli uomini insistono a trovare scuse per farle, a dare significato alle loro azioni inventando parole come onore, valore, gloria e patria, ma per le donne e' solo il ricordo del parto e del legame fisico con la loro propria carne che viene strappata da loro e imolata per questi valori che non comprendono, che non comprenderanno mai perche' fra la carne e la guerra non ci puo' essere un legame di nessun tipo. Sono come olio e acqua, polo negativo e positivo, sole e ghiaccio; incompatibili.
Questa poi e' piu' stupida delle altre perche' non ha nessuna ragione di essere. Ma non ci voglio neanche entrare perche' questa e' roba vecchia.

Invece voglio raccontare della speranza in Obama. Un'amica al momento in Australia mi dice che e' incredibile come il nuovo presidente stia ispirando anche loro "giu' sotto". Sappiamo come il nostro partito Democratico di Sinistra abbia stampato cartelloni con Obama dopo la sua vittoria alle urne, proclamando la nascita di una nuova era. E gia' la sentivamo nei nostri cuori, sollevati dal timore che vincesse nuovamente il conservatismo piu' ottuso e catatonico, dubbiosi che un paese notoriamente razzista come gli USA potesse votare un Nero al seggio piu' alto. E quindi e' gia' un segno enorme questa elezione, e' gia' un passo avanti che questa umanita' ha fatto nei confronti della sua storia ciclica, raramente illuminata da parole messianiche di rinnovamento e speranza. E ora sotto i nostri occhi ecco apparire un'altro oratore carismatico che dice cose vere e quindi spaventose. E tutti quelli con cui ho gioito della vittoria covano il timore della perdita precoce di questo coraggioso messia, senza pensare che il loro sacrificio, che la loro immolazione e' quasi parte del pacchetto che ci permette di fissarli nella storia come visionari. In ogni caso, che lo facciano fuori o meno, a mio avviso il passo storico e' gia' stato fatto e mi domando con angoscia e vergogna, se non sia quasi meglio, per il simbolo, di venir fatto fuori prima di deludere, rimanendo una possibilita' di perfezione che per ragioni esterne non si e' potuta realizzare...ma sempre possibilita' era.

Ma non lo spero che lo facciano fuori, non lo spero proprio. Invece vedo come sta ispirando la gente che ha bisogno di ispirazione in questo scuro momento storico. Qui la TV e' piena di lui. A Washington, la vista aerea bianca del Mall e del bianco monumento a Lincoln e' nera di teste e cappotti, di folla e di gente che incurante del freddo birbone che c'e' sulla costa est di questo continente, si accalca per poter dire un giorno : io c'ero., ero li' per l'insediamento del Primo presidente nero della storia Americana.

E non so voi ma a me fa un grande effetto essere presente a questo evento. Mi da gioia vedere con i miei occhi la Storia che accade intorno alla mia vita. E' vero che la Storia accade ogni giorno ma in molti aspetti e' spesso la ripetizione di altre storie precedenti, mentre ogni tanto nuovi e brillanti eventi ci portano un passetto piu' avanti.

Per me sono queste le occasioni che rendono la monotonia quotidiana sopportabile, la vita tollerabile.

giovedì 15 gennaio 2009

LA TERRA E IL CIBO

Non dimentichiamoci che questa una volta era terra Ispanica, che la California era terra appartenente al Messico e che -come agli indiani- gli Yankees glie l'hanno rubata da sotto il sedere.

E questa considerazione mi spiega la natura di questa terra, delle sue forme rotonde ed erotiche, della abbondanza piu' Latina che Anglo della conformazione geologica della California: poche punte aguzze, poca durezza, e tanto soffice srotolarsi di curve e rotondita'.

Questa natura mi fa impazzire di gioia come una boccata di ossigeno puro che da' alla testa alterandola quasi come una droga. Fatta una scarpinata di 4.7 miglia intorno al Reservoire di Lafayette http://www.bahiker.com/eastbayhikes/lafres.html, un lago artificiale con due percorsi: uno asfaltato attorno il suo perimetro e un secondo di terra battuta piu' largo, un sali scendi sui colli ccircostanti dove gli scarpinatori regolari, principalmente donne accompagnate dai loro cani, sudano e bruciano le calorie consumate la sera prima.
Mentre scrivo sono appiccicosa e coperta di sale prima della doccia, una sensazione dimenticata da tempo. Le gambe sono di gomma e domani sara' doloroso il risveglio ma ora mi sento come era tanto che non mi sentivo. L'aria fresca e limpida di qui mi permette di fare cose che mi riescono poco in Italia, il clima sempre troppo caldo da levarmi l'energia o troppo freddo o umido da far male ai polmoni o stimolarmi l'asma. Qui invece e' aria con le bollicine di champagne, un frizzantino fresco che ti spinge a muoverti per tenerti caldo e che ti tiene fresco asciugandoti il sudore addosso, perfetta per me per spingermi a sforzi che raramente ho il coraggio di intraprendere a casa.

Da lassu':
Un airone grigio immobile fra l'erba.Le chiome delle querce dette " California Scrub Oak" o Blue Oak o Black Oak, palle di foglie enormi, o sculture lignee dai rami aggrovigliati come le dita delle streghe, presenze spettrali e maestose allo stesso tempoil sentiero attorno al lago artificialeMonte Diablo
The Reservoire

Per completare questo giro intorno al lago e intorno alla Spanicita' della California cosa c'e' di meglio che un pranzo Messicano da El Jarro!? I tacos di pesce di Jennifer e le tortillas con guacamole e salsa... divini!

CROCI E LUCE

sono le 5:30 del mattino ed approfitto della pace e quiete in questa casa solitamente affollata con 3 bambini 2 adulti e un cane, per mettere giu' qualche parola.
La luce di questo continente e' spettacolare, e mi fa pensare a come rifletta il modo di vivere e pensare delle sue genti. Mentre da noi ha una natura rifratta e spezzata in miliardi di particelle svolazzanti, che nel loro rimbalzare smussano gli angoli delle cose percepite, ammorbidendone la visione, come un velo sottilissimo messo davanti agi occhi, qui e' un elemento quasi tangibile, una presenza unica e affilata come un rasoio. La lucentezza che questo sole Californiano da' alle cose - che colpisce quasi brutalmente- facendole brillare in modo offensivo agli occhi, come se fra noi e la realta' ci fosse un filtro polarizzatore che acutizza ogni cosa, gli angoli, gli spigoli, le superfici tutte emergono violente verso di noi in una tridimensionalita' che rende la visione quasi crudele.
E non posso non riflettere a come la qualita' della luce si ripercuota in qualche modo sul modo di vivere della gente. Se la nitidezza o morbidezza possa influenzare le azioni della gente: quelle Americane determinate e piene di finalita', prive di mezze misure in questo nuovo mondo i cui abitanti agiscono in modo prepotente e autoritario sotto l'implacabile forza di una luce priva di sfumature, mentre la frastagliata natura della nostra luce ci inviti invece ad un'apprezzamento degli aspetti sensuali della vita, dei piaceri della carne e del piacere, rendendoci pigri e sottomessi al fato e allo status quo in cui viviamo.
Mi domando quindi se l'aspetto fisico della luce e la percezione visiva del mondo abbia un peso nel modo in cui pensiamo ed agiamo spiegando in qualche modo perche' questa societa' sia in continuo movimento, poco sofisticata ma dinamica, priva di autocritica e di dubbi esistenziali, al contrario della nostra paralizzata cultura, frammentata e socialmente apatica come la luce divisa e rifratta che ci circonda.

Questa considerazione mi porta in modo indiretto e apparentemente senza logica a menzionare l'installazione a scopo socio-artistico che si trova su una collinetta di erba di fronte alla rampa che porta sull'autostrada a Lafayette. Ieri passandoci davanti era una distesa di croci bianche, una croce per ogni soldato morto in Iraq, che se anni fa era verde di erba con le croci rade ora era fitta di croci con un cartello che porta la scritta 4226 (numero ad oggi dei morti secondo http://www.antiwar.com/casualties/ dato che ho usato perche' non ricordo il numero effettivo sul cartello :-).
Per me che vengo ogni 2 anni questa realta' ha un'impatto cumulativo, una collina verde nella memoria che e' ora bianca in un progresso che e' temporalmente dissociato, poco fluido. Ma che effetto deve fare a coloro che ogni mattina passano di li' per andare a lavorare, o che ritornano a casa la sera, stanchi e frustrati dal traffico, che impatto ha questa invasiva rappresentazione di una realta' apparentemente lontana, e che cosa provano quando la legenda numerica e'aggiornata e le croci aumentano con stillicidio inevitabile? Sono desensibilizzati e neanche la vedono piu' questa collina o detestano la sua presenza e quello che significa ogni volta che vi si avvicinano? Magari cambiando strada per evitarla?


PS ho inserito foto nel post precedente

mi sembra un film

Ciao Ignominia, non credo proprio di poterti dire buongiorno, qui nella fredda Europa e nel nebbioso Casentino sono le 8.59, lì non lo so ma credo notte fonda. La descrizione del vostro viaggio è molto bella, soprattutto per me che non viaggio in aereo da un po' e non sono neanche mai stata in America, se non al cinema. Mi piace anche immaginare il clima mite e le magnolie già in fiore. Quindi grazie per questo "buongiorno" speciale. Dal Casentino al momento avvolto nella nebbia un abbraccio,Titina.

mercoledì 14 gennaio 2009

DALLA CALIFORNIA CON CALORE

Orfani di bagagli siamo arrivati.
Come preventivato i 40 minuti non sono bastati alle nostre due valigie per cambiare gate e sono rimaste a terra. Poco male perche' negli zaini avevamo un cambio di maglietta e mutande. Oggi andiamo a fare un po' di acquisti a loro spese visto che la compagnia aerea ci rimborsera' 100 dollari a testa per le prime necessita'. .. (Pippi mi devi perdonare ma gli accenti su questa tastiera non ci sono!)

Il volo e' stato piacevole e senza eventi: fatte due chiacchiere con 2 dell'Arabia Saudita che andavano ad un convegno della Cysco, i quali mi hanno offerto un torroncino Arabo al pistacchio e nocciole, buonissimo. Visti tre film: Nick and Norah infinite playlist, Vicky Cristina Barcelona, e Final Bouquet, film allegro francese su un giovane che lavora alle pompe funebri. Tutti e tre raccomandabili.

L'aereo ha sorvolato mari di ghiaccio sterminati: sopra l'Islanda e la Groenlandia divise a malapena da un mare color acciaio punteggiato di tasselli da puzzle di ghiaccio, per volare poi per ore su una distesa bianca e senza fine, una pianura solitaria raramente disturbata da montagnole appena abbozzate, basse perturbazioni della crosta terrestre gelata. Un sonno senza fine di freddo e penombra. Il sole, tuffatosi sotto l'orizzonte per poco piu' di un'oretta ha continuato la sua corsa lungo l'orizzonte, forzandoci ad un tramonto di ore, per poi risalire a galla e riportarci al giorno. Volando verso sud dall'Alaska, superati Seattle e l'Oregon si vedevano alla nostra sinistra le Trinity Alps, non proprie catene montuose come le nostre ma picchi isolati che si ergono dalla pianura coperti di neve come l'iconico Monte Fuji di cui paiono un'imitazione. Ed ecco la pianura ondulata di Sonoma, la zona della produzione vinicola Californiana ed infine la baia, cosi' familiare, con la zona di Marin, il ponte di Richmond, Sausalito e Angel Island, e finalmente la citta' con le sue casine colorate, i parchi, i grattacieli di downtown, le autostrade che si sgrovigliano tutt'attorno, le colorazioni delle zone paludosi della baia con i riporti di terreno costruito a casette da nani.

Noleggiata la macchina (una Ford rossa) e lasciato l'aeroporto in direzione Nord nonostante la stanchezza ci prende l'euforia realizzando che non abbamo bisogno di cappotto, i finestrini si possono abbassare e la tiepida aria della California torna a farci ricordare che a Gennaio ci possono essere giornate meravigliosamente calde per uno che arriva dal freddo inverno Europeo.

Stamattina alle 8:30 con Jessie il cane che mi faceva compagnia sono andata a fare una passeggiata in questa splendida zona residenziale fra i boschi. Nonostante il freddo della notte che ancora si sente all'ombra, non ho bisogno che di un cardigan e una maglietta di cotone e nella sorprendente ondata di clima mite una magnolia e' carica di boccioli, i narcisi sono gia' fioriti in un'aioula, come le pervinche che coprono la terra lungo la strada: la Primavera sembra gia' arrivata qui, un bel respiro di sollievo dopo il ghiaccio di casa.

Ho il cuore pieno di amore per questa terra magnifica. Appena mi arrivano le valige scarico un po' delle foto che ho fatto.da qualche parte sulla Groenlandia

SONOMA , wine country
Golden Gate, Presidio, the Avenues and Golden Gate Park
The City, Oakland Bay Bridge e in alto Oakland e Berkeley

lunedì 5 gennaio 2009

SARò BREVE

ragazze.... pronte alla partenza? Tutte in sella della nostra brava scopa e via a svolazzare per i cieli del mondo!
La vostra befanina che vi conduce in questa avventura virtuale vi fa tanti auguri per una giornata di sollazzo aereo. Lasciate perdere sacchi pesanti di carbone, chicche o che so io altra schifezza del genere: il peso sul retro della scopa la fa innalzare ad altitudini vertiginose il che vi fa perdere i dettagli di ciò che è a terra. Volate invece in basso e godetevi la topografia del suolo: i puzzle dei campi con le varie coltivazioni, le pozze d'acqua che riflettono il sole, i ghirigori della strade che si snodano fra colline e boschetti, le case che nascondono vite e momenti universali. Abbassatevi se volete a sbirciare dalle finestre nelle case la vita che scorre.
Chi mangia, chi dorme, chi ride, chi piange, chi gioca, chi fa l'amore, chi ascolta la musica, chi lavora.... chi è sul vaso.
beh c'è anche quello no?
E se vi vedono? Fategli una bella risata sdentata e via a tutto gas! Essere streghe è bello so lo si fa con allegria!
Buona giornata amiche.

giovedì 1 gennaio 2009


Buongiorno a tutti. Cosa si può dire (di sensato) come augurio per un anno che non comincia sotto i migliori auspici? Per rimanere al territorio penso al ragazzo ucciso da un proiettile vagante stanotte, mentre affacciato alla finestra di casa sua guardava i fuochi d'artificio. E questo nonostante gli infiniti appelli da parte di tutti a non sparare, a non usare "botti" illegali, a usare la testa, a pensare ai morti e ai feriti del capodanno scorso... che dire? Per allargare al mondo penso alla striscia di Gaza, ai bambini, ai razzi e alle bombe, e anche li, che dire che non sia stato già detto infinite volte?


Ho fatto la mia solita passeggiata stamattina a via Caracciolo (lungomare di Napoli) e ho scattato questa foto. A sinistra è il Castel dell' Ovo, a destra del castello infondo si vedeva a occhio nudo (nella foto così piccola non tanto) una striscia di mare illuminata dal sole. Insomma tutto ciò per dire che quel mare illuminato lo prendo come un augurio, uno spiraglio che nonostante tutto si aprirà. Auguri a tutti. Titina