domenica 18 ottobre 2009

TURTLES ALL THE WAY DOWN....


ieri ho portato in casa Eenie, Meenie, Miny, Moe, (anche dette Ini, Mini, Mani, Mo ....catch the tiger by its toe, if it hollers let it go, Eeenie Meenie, Miny Moe che è una filastrocca che usano i bambini Americani per fare la conta...) e poco fa visto che erano sveglie (fa calduccio qui, aspetta un po' che faccio un giro prima di entrare in letargo...) le ho tirate fuori dalla loro scatola/dormitorio e adesso ho tartarughe sparse ogni dove per il salotto.

Il che mi ricorda quella storiella su Bertrand Russel che durante un discorso pubblico sull'astronomia dove spiegava come la terra orbiti intorno al sole, il sole e i pianeti che formano il nostro sistema ruotino a sua volta nella galassia ecc,fu interrotto da una signora che disse che le sue erano una massa di fandonie e che sapevano tutti che in realtà la terra era piatta e si appoggiava su una tartaruga gigante. Al che Russell le chiese dove pensava allora fosse appoggiata la tartaruga? E lei (amo pensare in tono saccentino) rispose : It's turtles all the way down! (Tartarughe una sull'altra fino in fondo).

La teoria delle tartarughe infinite, come questa storiellina è stata definita, è un modo comune per sintetizzare la limitatezza del nostro modo di pensare.
E visto che ho appena finito di leggere (nel senso che ho mollato l'articolo per fare la doccia e poi stretching e poi, avendo lasciato la casa ai rettili, mi sono rifugiata al computer per finire di leggere il post di Melinda che avevo iniziato prima di andare in doccia mentre aspettavo l'arrivo dell'acqua calda che ci mette un po' ad arrivare dal tetto attraverso il labirinto che deve essersi inventato il trombaio che ha fatto l'impianto - e per chi pensa che abbia sprecato un fottio di acqua sappiate che c'è sempre un catino sotto a raccoglierla, catino che poi utilizzo per tirare lo sciacquone o per riempire il bidone che è comodamente situato in giardino sotto la finestra) un articolo sul The New Yorker, A LIFE OF ITS OWN di Micheal Specter, che parla di biotecnologia e come stiamo diventando Dio (o Frankenstein se preferite) in quanto capaci di creare nuove forme di vita, riflettevo... dai mettiamo un punto che sennò sto paragrafo non finisce mai.
Riflettevo dunque su come una parte del nostro cervello, quella rappresentata dalla signora delle tartarughe, non riesca proprio a contemplare possibilità al di fuori della propria esperienza diretta quindi tutto il mistico, l'astratto, il teorico; mentre altre parti della nostra mente, quelle rappresentate da visionari ricercatori scientifici, da scrittori di storie di fantascienza e da mistici e santoni - siano inclini a concepire mondi e realtà nettamente più spaziosi e vasti, nutrendo la nostra immaginazione mentre lo fanno.

Non solo ma pensavo anche a come i giochi infantili abbiano un incredibile influenza su ciò che i ragazzi imparano e si portano dietro come esperienza di creatività. Mi riferisco all'articolo di Titina di qualche tempo fa sul LEGO. Dunque questi scienziati che creano nuove forme di vita, nuovi microbi, microscopici esseri che possono produrre sostanze medicinali -come fatto di recente per l'Artemisinin, una sostanza prodotta dalla natura che è di difficile estrazione ma che è essenziale per combattere la Malaria da che l'uso del Chinino ha creato assuefazione nel parassita malarico- si sono ispirati al Lego per la comprensione e la visualizzazione di come questo fenomeno della creazione della vita possa essere organizzato. Li chiamano BioBlocks, parti genetiche che si montano e adattano a qualsiasi altra parte genetica per formare nuovi mondi di vita.

Laddove viene anche affermato che: "Some of my best work has come together in my mind’s eye accompanied by what I swear was an audible click.”
Cioè la lampadina di Eureka viene ora soppiantata dall'immagine e dal suono del blocchetto di Lego che montato su un'altro blocchetto fa "click".

Allora, a parte le storie di fantascienza che mi sono apparse davanti agli occhi leggendo 'sto articolo incredibile, che mi ci vuole un blog a parte solo per descrivervele tutte, ma per tornare alla tartaruga che sta in fondo a tutto, c'è il Lego, che è un magnifico gioco a tutt'oggi fonte ispiratrice per generazioni di adulti, modello archetipale di metodologia di pensiero, strumento pedagogico di enorme successo, insomma a chi lo ha inventato, un certo Ole Kirk Christiansen di origine Danese, dovevano dare un Nobel per la creatività.

Nel frattempo Moe è arrivato in cucina come Mae West, trascinandosi a mo' di strascico un "coniglietto di polvere" che deve aver stanato da dietro le gambe di una poltrona.

Sarà anche Tartarughe fino in fondo ma io sono di quella categoria che riesce a vedere che il fondo non esiste.

O come gli editori di Nature scrissero nel 2007 “For the first time, God has competition.”

5 commenti:

titina ha detto...

Allora, a parte il fatto che sono lusingata dal fatto di essere citata a proposito del Lego, mi manca il fiato perchè per leggere il tuo post, comprese virgole e punti, bisogna prendere la rincorsa e fara tutta una tirata.
Cosa che oltretutto è in contraddizione con l'origine di tutto il discorso, cioè le tartarughe. Immagino te davanti al computer presa da foga creatrice che pesti sui tasti, mentre Moe mooolto lentamente si fa un girellino per la casa con tutta calma. Come che sia, cara Igno, un sacco di carne a cuocere. Sopratutto mi fa pensare (ma ancora non "partorisco" nulla di interessante) la chiusura del post: la tua visione del fatto che il fondo non esiste. Riflettete gente, riflettete

titina ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
titina ha detto...

Bene, per dare risalto al mio commento l'ho postato due volte.
C'E' UN MODO DI CANCELLARNE UNO?

ignominia ha detto...

ho dovuto bracare per scoprire come ma se vai nell'editing e clicchi su commenti (accanto al post su cui uno a commentato, nella finestra che si apre accanto ad ogni commento c'è l'icona dei commenti che permette di cancellarlo... l'ho già fatto io comunque - sto lavorando sul post numero due di oggi(sono impazzita)che spero di postare se non oggi domani... è lungo e denso di ricordi.
a me il post è sembrato brillante, ne sono molto fiera. Al solito è una cornucopia di idee e avvenimenti ma rappresenta fedelmente la mia testa, con parti che vanno lente e altre che vanno veloci, per acchiappare i concetti al volo. Con tutto che accade e tutto che mi distrae, i link, la grammatica, la vita e la mancanza del fondo delle cose... l'infinito come estetica, come filosofia di vita insomma...:-)

Melinda ha detto...

Brava, bel post. Soprattutto VOGLIO ANCH'IO LA FANTASTICA ASPIRAPOLVERE ROOMBA tartarugata, che mi passa sotto il letto e mi toglie la polvere con la magia di un congegno automatico. E che al mattino mi alzo e non trovo sul pavimento tutti i sassolini della toilette del gatto e mi passa dove la Doina non si sognerebbe mai di arrivare...
Casalinghe disperate.
Per averla faccio la raccolta punti in un supermercato che non amo ma che me la promette con acquisti totali per soli... 9000 euri! Follie. Ma visto che la spesa la devo fare...
Quanto alla possibilità di non poter contemplare quello che la nostra mente non percepisce... credo che il mondo sia pieno di persone così: anche il mistico di stato, la dottrina assoluta e giusta che ci viene impartita fa parte di una misticità rinsecchita. Questo per molti, poi ci sono anche coloro che fanno il grande salto. E meno male!
Comunque per quel poco che ho visto il mondo, posso garantire che la tartaruga NON C'E'