giovedì 22 ottobre 2009

Post post (dove si parla di pioggia, Pleiadi, pietanze,Pallino,Pepa)




Post post, ovvero dopo il post. Intendo il lungo, dettagliato, coinvolgente, efficace post sul terremoto californiano descritto in parte I e parte II. Come se ci fossimo stati, come averlo visto in un film.
E come si fa ora a scrivere di qualsiasi cosa? Tutto può apparire piatto e banale.
Ma il banale, ovvero il quotidiano, può nascondere a volte anche novità, scoperte, riflessioni.
Allora mi faccio coraggio.
Mercoledì. Abbiamo deciso di mangiare insieme ad Arezzo, N. R. io e G.
E' una grigia compatta umida giornata di pioggia. Mi fa pensare a quando tempo fa ho passato buona parte dell'inverno qui e quando telefonavo a mio figlio invariabilmente il suo saluto era "Ehilà, che si dice a Sleepy Hollow?". Ve lo ricordate il film? In una sperduta cittadina, appunto Sleepy Hollow, Johnny Depp, antesignano dei moderni investigatori, usa metodi scientifici per indagare su misteriose morti che avvengono nei dintorni. Ad accentuare la cupezza e il mistero del racconto Sleepy Hollow appariva sempre avvolta nelle nebbie, solitaria, circondata da alberi spogli e neri. Da qui la battuta.
E pensare che solo il giorno prima era stata una giornata smagliante, limpida, tersa. La mattina mi ero alzata che era ancora notte e aprendo la finestra avevo visto sopra di me un cielo stellato come non lo vedevo da tempo, stracolmo di stelle brillanti e nettissime. Al centro le Pleiadi, che è un gruppetto molto luminoso che si individua subito. A occhio nudo sono sei o sette, in realtà molte di più. Poi ho scoperto che le Pleiadi sono state osservate e studiate sempre e da tutte le culture, dai greci ai maya, passando dagli aborigeni australiani, dagli indiani d'america e da molti popoli asiatici. Altra scoperta buffa, Pleiadi in giapponese si dice Subaru, che è diventata una nota marca di macchine, ma pochi sanno cosa vuol dire quel nome. A sinistra Orione, il mio preferito, che quando lo vedo penso che sarà una giornata fortunata. A destra una costellazione che aveva tutta l'aria di essere lo Scorpione. Mi piacerebbe saper riconoscere più costellazioni, insomma saperne di più.
Comunque, malgrado la pioggia partiamo per Arezzo, per scoprire che, come spesso accade, lì non piove.
Il clou della giornata è l'invito a pranzo da G., non programmato.
Devo spendere qualche parola per quello che aveva cucinato per noi, pietanza che merita anche la foto: orecchiette con broccoli e pancetta. Le orecchiette strascinate pugliesi, la pasta artigianale piccola tonda e cava, cotta e ripassata (strascinata appunto) in padella con broccoli e pancetta e, credo, un po' d'acciuga. Che dire? Superba, non esagero, proprio buona, la pasta cotta al punto giusto, i broccoli e la pancetta cremosi e saporiti (mica è facile, per esempio si puo sbagliare con il sale, troppo o troppo poco) e per finire una spolverata di ricotta salata: squisito tutto.
Nella visita ho finalmente conosciuto Pallino, l'altro padrone di casa, un gattone bianco a chiazze tigrate che giustamente essendo l'altro padrone di casa quando siamo arrivati si alzato dalla sua cuccia e si è venuto a strusciare sulle gambe di tutti in segno di benvenuto. Poi dicono che i gatti...
Per finire torta di mele con gelato al fiordilatte: vedi foto.
Devo saltare a piè pari la seconda parte della giornata e per seguire l'ordine del "sommario" passo a parlare di Pepa. E' la protagonista del film di Almodovar "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", passato su Sky ieri sera. L'avevo visto a suo tempo ma non ricordavo molto, quindi mi ha fatto piacere rivederlo. Pepa è stata amante per un periodo di un belloccio brizzolato sposato, il quale non pago di tradire la moglie tradisce anche Pepa, al punto di sparire e rendersi irreperibile mentre lei invece, angosciatissima, lo cerca. Nella storia si incontrano personaggi di contorno le cui vite in qualche modo si intrecciano. Quello che mi ha fatto pensare è il modo della protagonista di reagire alla fine della sua storia. Prima con grande angoscia e rabbia (ogni tanto lancia dalla finestra oggetti di casa sua, sopratutto il telefono) poi alla fine ha quello che io chiamo colpo di reni, il drizzare le spalle, per non subire più i comportamenti arroganti degli altri. E quando il brizzolato le propone di parlare lei con grande dignità gli risponde che è troppo tardi.
Dignità e coraggio. Che poi mi fa pensare un po' al video di cui parlava N. ieri in cui si vedono una serie di donne che hanno paura di "uscire fuori", di affermare la loro personalità, di affrontare anche paure grandi. Ma poi ce la fanno, e quando ce la fanno la paura (rappresentata nel video da un lupo che ringhia) si dissolve. Bello, che fa riflettere.




10 commenti:

Melinda ha detto...

Come al solito dipende dal punto di vista: tutto può sembrare banale e piatto, tutto ha uno spessore da raccontare e, soprattutto, da vivere.
Tutte le situazioni hanno diversi punti di vista. Ce lo insegnavano in un film: "L'attimo fuggente": basta salire sopra ad una sedia per vedere l'altro lato del mondo.
Ieri sera la mia terapeuta mi ha fatto percepire il lato magico di quello che io vedevo come un disastro. Aveva ragione: lo smettere di lottare, l'accettare la banalità delle cose che ci accadono ed insieme vederne la meraviglia, il rifiutare di portare a compimento i sogni altrui dona una pace che diversamente non potremmo raggiungere.
Ben venga Sleepy Hollow allora, se ci serve.

ignominia ha detto...

qualcosa mi dice che il post non era finito altrimenti che fine hanno fatto le Pleiadi, le pietanze, pallino - cosè Pepa? e partenza?
Sleepy Hollow è un nome che mi piace molto, è la zona boscosa e nascosta nel verde dove vivono degli amici in California, e mi ricorda fiabe e racconti per bambini quindi sono contenta di viverci in un posto chiamato così. Non so a quale disastro si riferisce Meli ma sono felice che abbia visto il 90 % of reaction to the 10% of life.... attendo il seguito del post....
ma avete fatto tardissimo ieri sera a scrivere i vostri commenti!

titina ha detto...

Sorry, mi è scappato il click sbagliato e ho pubblicato prima di finire e sopratutto mettere le foto. Speravo di aver recuperato e invece no. Spero che leggiate quello intero.

titina ha detto...

P.S. Meli, anche io non capisco a quale "disastro" ti riferisci, ma mi pare che la tua terapeuta abbia le giuste risposte. Una volta o l'altra mi dai nome e numero di telefono!

ignominia ha detto...

ahhh ,ecco il resto del blog - in merito al lupo, la cosa che mi colpisce è che si dissolve "in lei" al momento che il corpo di lei tocca quello del lupo, il lupo diventa parte di lei quasi, sottolineando come lei lo assorba per vincerlo. Questo è un dettaglio che mi colpisce molto perchè credo in un detto che parafrasando dice: "se incontri qualcosa che è inevitabile non combatterlo, abbraccialo." Infatti uno scopre che si fa meno fatica ad accettare ciò che non si può cambiare che a opporsi. Non solo, nel farlo tuo lo modifichi in qualche modo e a volte annulli dentro di te il potere che questa ha.
Per quanto riguarda la pasta, R sospirava a cena con occhi a mezz'asta semi innamorato, dicendo... ahhh quella pasta... (sigh) Non scherzo.

titina ha detto...

Mi pare che il concetto che è meno faticoso e più utile accettare le avversità piuttosto che combatterle abbia origine nel buddismo, ma confesso la mia ignoranza.
Inquanto a R e al suo sospirare per le orecchiette e broccoli direi che ha un cuore meridionale.
Meli si dovrà rassegnare prima o poi a fare il bis.

giardigno65 ha detto...

è VERO ! la subaru ha pure delle stelle sul marchio !!!

Se G. è un uomo è da sposare dopo un tale menù !!!

ignominia ha detto...

@ Giardigno
E' la stessa cosa che ho detto io (davanti a mio marito)a G dopo quella pasta fantastica - Sei da sposare! E ti dirò che normalmente G fa anche il secondo ma quel giorno ha avuto pietà dei nostri giri vita...
@ Titina
hai ragione è di origine Buddista, no nricordo se lo ha detto il Dalai Lama o se l'ho letto altrove, ma per ora l'unica cosa che ho trovato è questa :
If you hate a person, you hate something in him that is part of yourself. What isn't part of ourselves doesn't disturb us.
Hermann Hesse
Swiss (German-born) author (1877 - 1962)

titina ha detto...

Mmmm,temo che la frase di Hesse sia molto vera e quindi inquietante, perchè è difficile accettare che odiamo negli altri qualcosa che siamo noi stessi, quindi ammettere...la cosa si fa complicata!
Ciao Giardigno, è un piacere avere un tuo commento. Sottoscrivo la cosa detta di G.: è da sposare, anzi come si dice giù da noi, beato chi se lo piglia.
Spero che legga e vada fiero di quanto detto!

Melinda ha detto...

Vado fiero e vi ringrazio. Diventa tutto più facile quando si hanno buoni amici.
La prossima volta altro menù