mercoledì 29 ottobre 2008

UNO PARTE....

no dicevo, uno parte per scrivere poi si accorge che non era veramente partito per scrivere, che aveva avuto solo un knee-jerk reaction, una reazione automatica perché è un pezzo che non posto e mi dispiace, perché è sempre un momento di raccoglimento a pensare se nei giorni passati c'è stata una lezione che ci ha portato un tantino avanti, un passettino oltre alla linea statica dove eravamo ieri, ieri l'altro etc. A volte uno trova un bellissimo momento che dà significato e peso alla settimana e nello scriverlo il momento si realizza e da materia greggia diventa prodotto finito, opera compiuta, ricetta realizzata, come si vuole definire un qualcosa che ha raggiunto la sua forma finale.

Ora di cose fatte dall'ultimo post ce ne sono state tante, ma tante, ma non riesco a vedere un qualcosa che si sia completato, salvo forse le parole dell'intervista con Bill Viola di G, che ho aiutato a tradurre. Le ho rilette varie volte perché c'era qualcosa di ricco che si celava in esse, come quando parlava delle immagini di persone che urlano sgomente e la ragione per cui ha tolto il suono dal video. Che è perché il suono le rende troppo immediate, urgenti e uno che guarda non ha modo di interpretare l'urlo come sua propria emozione, simbolo di un angoscia personale. L'altra cosa detta era sul mistero e come secondo Werner Herzog la vita senza ombre non valga la pena essere vissuta. Una presa di posizione forte sull'incertezza, sul dubbio, e sulle ore trascorse a domandarsi qual'è la strada giusta da prendere e perché.
La fine dell'intervista poi, che probabilmente non verrà usata a sentir G (ed è un peccato) dove l'artista dichiara con semplicità disarmante di non sapere bene dove porti la sua strada futura, ammettendo di essere in un momento di confusione per poi abbracciarlo completamente confermando ciò che aveva detto in precedenza.
Ora senza i video dei suoi lavori questo post è probabilmente incomprensibile, ma lo linkerò al video quando sarà disponibile su Exibart e forse avrà senso anche per chi mi legge. In ogni caso se Bill Viola mi era sembrato all'inizio tendente al patetico con il suo dilungarsi sulla morte del padre e del suo dolore, pianto e crollo emotivo (dio bono abbi un po' di dignità e ricomponiti Bill!) alla fine mi è proprio piaciuto perché le cose di cui parlava erano vere e non pretenziose come quelle di tanti altri artisti.

Mah, alla fine forse faccio meglio a metter qualche immagine, i significati delle cose mi sfuggono proprio...
Poppi, Casentino

Teniamo le dita incrociate per le elezioni Americane, domattina ci svegliamo tutti con la storia che ha fatto una passo avanti... o uno indietro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

luci e ombre..un attimo e sei travolto da qualche cosa che ti massacra, qualcosa che fa parte delle tue debolezze, che ritira fuori quel dolore, quell'ansia dalla quale speravi essere un pò emancipata, e invece no, devi raccogliere la forza e l'esperienza e decidere che stavolta la vita non te la fai schiacciare dall'emotivtà, stavolta qualcosa di te deve vincere, così cerchi un percorso diverso e lentamente riprendi la padronanza del timone della tua vita, l'angoscia si acquieta e pensi cge in fondo la giornata è migliorata. Poi una telefonata, qualcuno che non solo pensavi, ma che non pensavi proprio così, ti prende e ti spalma piano piano di cioccolata, ne senti il gusto, il nutrimento e cominci a provare una gioia che disperavi che avresti più provato e soprattutto lì e con quella persona. I brividi ti travolgono come se fossi in mutande sul ghiaccio, e te li lasci correre perchè sei talmente travolta che anche questo sconquasso è picevole..ti addormenti abbracciando il cuscino come non osavi fare da mesi e sogni una mare di lui e di gioia, e così il giorno dopo galleggi, assapori ogni messaggio e il tempo che scorre finchè lo incontrerai e ti senti fortunata, ma sei serena riesci a gioire degli amici e anche della pioggia, la tua forza viene da altrove, quesa è solo una conferma del percorso. Così lo incontri, e non te lo ricordavi così, ti dici che va bene, vivi l'attimo e approfondisci, dai valore e cerca di conoscer meglio, ma con il passare del tempo ti assale un dolorino, lì per lì pensi che sia il tuo desiderio che lui sia felice, poi che il dolore è la tua percezione della sua anima sofferente..quando finisce tutto, vai davanti alla tua vita e ricerchi la verità per quanto possa fare male..e ti accorgi che il dolorino è tuo, che lui non è lui, che è importante, che lo frequenterai ma non è il tuo lui, il dolore era il tuo cuore che non voleva riconoscere la verità, ma l'esperienza ti fa sapere che nonfarai due volte lo stesso errore e domani dovrai con cuore essere chiara e prima ancora di esserti impegnata, tornare libera. Così un'altro giorno è passato con chiari e scuri e la tua vita va bene così.

ignominia ha detto...

WOW, che commento, anzi più che un commento è un post vero e proprio.
Lo sai vero che sta roba è pubblica? LA legge chiunque voglio dire. Ora per mail separata mi dici chi è questo tipo che ti ha spalmata di cioccolata? NO perchè ti fa venire delle idee mica male....

Anonimo ha detto...

riguardo la cioccolata era una metafora, nessuno si ecciti o faccia prove, è la sensazione che si prova quando trovi il guanto che ti va perfetto e magari e foderato di cachemire o pelo di coniglio, con la differenza che questi ultimi ti fanno sudare..bhe anche la cioccolata..ma qui mi sto incartando..comunque fermi con l'immaginazione era una metafora che con la realtà del giorno dopo si è prosciugata come rugiada al sole. No, per i curiosi non è proprio successo niente..tutto mentale e verbale, nonchè spirituale..