giovedì 23 ottobre 2008

SENIOR MOMENT ovvero SADAE

beh, la barzelletta della confusione che ci capita quando facciamo multi-tasking che va in giro in questi giorni è carina perché riflette una verità enorme. Beh più d'una direi. La prima più ovvia è che se non si è estremamente concentrati si finisce per fare un gran casino e fare meno di quello che avremmo fatto se ci si fosse dedicati ad una cosa per volta.
La seconda è che rivela cosa succede e perché si entra in una stanza trafelati per fermarsi a domandarci : mmmm ma cos'ero venuta a fare qui? Il che mi ricorda che ore fa sono andata tre volte a prendere il cellulare per fare gli auguri a qualcuno e ancora non l'ho fatto....
oh ecco, missione compiuta.

Dicevamo, è istruttivo dalla barzelletta vedere come ci frulli il cervello continuamente sollecitato dagli impulsi esterni. E' un po' come il processo meditativo dove realizzi che è impossibile concentrarsi su una cosa semplice come il proprio respiro per più di mezzo nanosecondo... e poi VIA! a pensare che appena hai finito ti fai un bel caffè ma guarda un pò però che sogno che ho fatto stanotte e poi alla Paola gliene dico due per quella carognata ieri, però me la meritavo perchè sono brutta, cattiva e faccio schifo, eh sì è proprio per quello di sicuro e guarda quella formica com'è strana! a proposito torniamo al respiro, inspira espira inspira e com'è che fa quella canzone?

E via così, il cervello è una continua tempesta elettrica dove scariche continue attivano sinapsi e neuroni, aprendo e chiudendo connessioni all'impazzata, sempre più all'impazzata quanto più è sincopata la nostra vita per cui la barzellettina è uno vero squarcio nella tela che copre il nostro mondo mentale con tutti i suoi vizi e le sue virtù.

Perché sì, ci sono anche delle virtù a vivere una vita sincopata immersi nel multi-tasking. Quando -e se- si riesce a concentrarsi con il nostro pensiero e non ci si perde per strada, si concludono un casino di cose nel tempo che ci vuole al trombaio a guardare sotto il lavello e decidere che deve andare a prendere la chiave che ha lasciato in macchina per poi scoprire che, tornato dalla macchina, avrebbe dovuto prendere anche quell'altro attrezzo che gli serve... sì perché a qualcuno riesce di fare solo una cosa per volta!

Viene l'istinto di dire che le donne sono in genere più portate al multi-tasking degli uomini, e quello è inevitabile visto che geneticamente il compito della donna è quello di fare più cose insieme: tieni d'occhio Luigino che non infili le dita nella presa della corrente mentre rimestoli il tegame che sennò si attacca il sugo allo stesso tempo tenendo con il mento il cellulare all'orecchio mugugnando cenni di assenso alle lamentele della suocera. Magari con la radio accesa e il più grande che sta facendo una strage rumorosissime sul video game. Mentre con l'altra mano tieni la sigaretta o il bicchiere di vino, strumenti necessari e d'uso alternato- un calmante e un eccitante-per mantenere questo regime impossibile.

MA non voglio sollevare un vespaio dicendo che gli uomini non sono complessi abbastanza per fare più cose in una volta, perché non è sempre vero. Tra l'altro se si vuole vedere la storia immagino che una volta quando gli uomini andavano a caccia per campare forse gli era necessario essere in grado di fare più cose, che magari ci lasciavano le penne, magari. Ma io non essendo mai andata a caccia questo non lo so, gli lascio però il beneficio d'inventario e affermo che ancheè probabile che la maggioranza degli uomini siano stati capaci di fare più attività allo stesso tempo, una volta.

Certo però si spiega anche perché le donne siano sempre irritate con i mariti perché non pensano come loro. Perché se vengono in cucina non portano una pila di piatti o bicchieri che sporchi devono essere sparecchiati e messi in lavastoviglie invece di presentarsi sulla soglia della cucina con sigaretta e mano in tasca, per poi tornare di là senza niente in mano un'altra volta; per esempio con della roba pulita che dev'essere riposta. Tutti viaggi a vuoto che una donna non può permettersi.
Certo però questo modo frenetico di vivere che abbiamo noi donne non conduce certo ad una vita serena, perché una quando si rilassa? Capita anche a voi di andare a letto e avere il cervello che frulla come un mulinello per un'ora buona prima di rilassarvi quanto basta per addormentarvi? Certo che sì.

Il che mi porta a notare una cosa che mi sta succedendo da che bevo l'acqua- e vi garantisco che né la Levissima né la Fiuggi mi pagano per spingere i loro prodotti. Mi sto rallentando. Lo sto notando da poco, pensavo che fosse per via degli antistaminici (e forse è quello che ne so) ma il cervello mi sta entrando in folle con più facilità. Il che mi crea un po' di panico perché non sono abituata a ritmi diversi, mi dimentico le cose mentre prima riuscivo a tenere tutto a mente, e ora devo scrivere tutto quello che è importante tenere a mente, e non sapendo perché mi domando se non stia invecchiando troppo velocemente.

Però l'altro giorno in cucina, il posto dove la tensione del multi-tasking (ma come si dice in italiano?) viene più messa alla prova, ho lavorato per due ore con il cervello "in folle" e quindi a consumo minimo, e ne sono uscitacon 3 pasti diversi pronti per la settimana ma non esausta e snervata dalla tensione.
Forse è presto per definire questo stato di cose, che magari più avanti verranno spiegati più definitivamente: "per forza che rallentava, erano i primi sintomi della malattia cerebrale che che l'ha ridotta ad una ebete felice in pochi mesi! ". No dico, magari con il tempo riesco a spiegare meglio come avviene questo fenomeno, che posso solo definire come ho fatto in precedenza, come un centrarsi su due piedi, stabilizzandosi su una posizione di potenza.

E mi domando se questo cambiamento, profondo se permanente, ne valga la pena. Se sono disposta a perdere efficienza per acquistare me stessa. Se ho voglia di barattare la familiare capacità giovanile di essere energetica e mentalmente pronta, per uno stato di cose che non mi è abbastanza familiare per poterlo definire ancora.
Forse è questo crescere, forse la parola che cerco è maturare. Fa un pò effetto a vedersela così di fronte all'improvviso do po tanto tempo convinti che lo eravamo di già, ma se è questo che mi aspetta, arrivo!

Non si legge bene ma il cartello dice 50.

Le foto che inserisco sono tutte mie salvo dove specificato

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

vai tigre che sei forte!
Alvin

Anonimo ha detto...

pare, alcuni dicono, che il multitasking non faccia proprio bene e probabilmente dovremmo cercare di prendercela con più calma, sempre e dovunque. del resto la parola viene dal linguaggio informatico e a me personalmente di funzionare come un computer non è che mi faccia piacere. pare anche (e io ne sono certa) che sia una prerogativa femminile, ma è davvero un vantaggio? mmmmm... ho qualche dubbio. sciumarotta