lunedì 1 dicembre 2008

COME SI FA A MORIRE CALPESTATI ?

sono un attimo sconvolta dalla notizia sul NYtimes di un poveretto che è morto calpestato dalla folla che voleva entrare in un Wal-Mart per gli acquisti natalizi. Il Black Friday, ovvero il giorno dopo Thanks Giving che è anche il giorno dei maggiori acquisti delle vacanze natalizie -ha una qualifica che in questo caso calza a pennello.

La domanda vera, a rettifica del titolo, è un'altra: come si fa ad aspettare una notte al freddo nel mezzo di una folla che cresce, che si agita, che spinge, per poi sfondare una vetrata e camminare su una persona? Immagino (io evito le folle come la peste) che una volta che ci sei dentro ad una folla simile, non puoi fare altro che camminare, spingere e fare di tutto per non cadere e finire a tua volta calpestato. Ma facciamo un passo indietro, prima, ore prima che la folla ti chiuda dentro e ti costringa al volere della massa, una persona normale dovrebbe essere capace di valutare che la situazione si sta facendo a dir poco assurda, no? dovrebbe avere quella sensazione - a me familiare - che ci sia qualcosa di anomalo e di surreale, che la situazione stia sfuggendo alla logica delle cose giuste. Cerco di capire quando, nella tempistica di un evento simile, uno valichi il momento di non ritorno, dove la possibilità di uscita finisce e dove il giudizio che può risparmiarci di vivere in prima persona tale orribile circostanza venga meno, e a che punto, avendo perso l'occasione di defilarsi, uno si trovi inevitabilmente schiavo del volere irrazionale della folla che bovinamente si muove e tutto calpesta.

Incluso un povero 34enne dal nome esotico assunto per l'occasione. La perfetta vittima senza volto, nome e senza lavoro fisso. LA vittima usa e getta per dirla com'è.

Lo sconforto per questo triste accaduto si aggiunge alla notizia che da certi studi fatti pare che quest'anno la gente abbia acquistato di più che negli anni passati. Non riesco a decidere se questo sia segno di ottimismo e di volontà a ripristinare il paese economicamente, oppure di incoscienza scellerata. Questa notizia si aggiunge a quella che scopre che le madri sono disposte a sacrificare i propri acquisti personali per i regali dei piccoli - hanno scoperto l'acqua calda a mio avviso - ma a me viene in mente quella canzone antica che diceva "per la tua piccolina non compri mai balocchi, mamma tu compri soltanto profumi per te! -
beh erano altre generazioni ovviamente. Quindi niente Botox e chirurgia plastica, iscrizione annuale a palestra e weekend alle terme per comprare ai piccini le ultime Winx o la Playstation3.
La domanda è: quante generazioni ci vorranno per disintossicarci dal consumismo?

Non ho parole per il fatto che oggi il 1 Dicembre ha grandinato in tante perfette perline e ad esse è subito seguito un arcobaleno a mezza vallata, manco fossimo alle Hawaii! Ma la grandine non è un fenomeno da mesi caldi? La pioggia dovrebbe limitarsi a diventare neve a Dicembre, no?

Era tanto che non postavo ma fra il nuovo lavoro al Golf, le olive da raccogliere e spremere (una per una con i piedini... ); i lavori di restauro di una casa che sto seguendo per dei clienti Olandesi - lavori che si sono fermati grazie alle schermaglie private fra architetto e sindaco; e il mio bisogno personale di trovare un ritmo fra la vita precedente, che mi vedeva padrona del mio tempo in toto, e la mia vita presente che mi vide gestire 2 lavori, la casa e gli extra, ecco che ho dovuto scalare le marce un tantino.

Confesso poi di aver anche perso notevole tempo nell'apertura e nel testing della mia sottoscrizione aFaceBook. Ne sentivo parlare da tempo ma come MySpace, non mi attraeva più di tanto. E' stata Ilaria ha tirarmici dentro e a farmi registrare per vedere cosa stava combinando lei, e poi la tentazione di contattare questo e quello è stata come quella della ciliege. In una settimana fra USA e Italia ho accumulato 23 amici, e non mi ci sono nemmeno messa di buzzo buono a trovarli, ma non ci penso nemmeno a entrare in competizione con mio nipote-acquisito Hameed che ne ha 500+, lui è un genio alla CAL POLI e nonostante il tempo che ovviamente passa su FB è riuscito a finire un'anno prima nonostante fosse partito un anno prima! Non proprio nella mia lega!

MA ho da osservare che FB, seppure sia divertente, è leggero e insipido come un wafer alla vaniglia. Non mi piace che per vedere la conversazione con la gente devi andare a scriverla sul loro "muro" (riferimento ai tagging o ai graffiti immagino puramente intenzionale, della serie "ma come siamo hip noi!"); mi scomoda che sui muri si vedano solo i tipi di azione fatti, il che ti obbliga a farti amico degli amici degli amici per poter vedere tutte le porcherie che gli altri scrivono sui muri degli altri.
Il che è totalmente voyeuristico, guardone e peepingtomish!
Tantalizing è il termine che userei se scrivessi il blog in Inglese, termine che denota la qualità tentatrice e stuzzichina di questo. Il sito lo si potrebbe anche definire attizzacazzi come si dice volgarmente da noi, perché ti fa invogliare ma non te la dà lì per lì.. la soddisfazione dicevo, prima devi fare qualcosa per lui... cioè farti amico di tizio e di caio, dei quali non fosse per la tua dannata curiosità non te ne fregherebbe un tubo.

L'altra cosa per me che sono una grafomane, è che non è certo il posto per scrivere. Per abbandonarsi a ricordi e rimembranze, osservazioni e riflessioni rimane solo il blog. Su FB sono sveltine con tutti, una reiterazione del mondo promiscuo in cui ci troviamo, con rapporti veloci e casuali, di quantità se non qualità. Rapporti variegati pieni di regali e poster, immagini scaricate e caricate, associazioni a club e a cause, promozioni, sollecitazioni e stimolazioni rivolte a coloro che ancora non conoscono lo sgargiante mondo di FaceBook.
Per me però questo caleidoscopio che riflette la società che ci circonda e le sue infinite variazioni di immagini e colori, altro non è che uno specchietto con dei pezzetti di vetro all'interno di un tubo di cartone.

PS. Ma che ci scrivete su questo Blog o no? Feedback ragazzi, Feedback, altrimenti che le scrivo a fare 'ste cose?

13 commenti:

Anonimo ha detto...

a proposito delle folle conosco molto bene il senso di panico,di soffocamento, impotenza, rabbia e malessere fisico nel trovarsi in quelle situazioni. mi è capitato durante la prima "notte bianca" organizzata dal comune di napoli due o tre anni fa, con assoluta incoscienza pensai di andare con amici in una piazza dove doveva esserci beppe grillo. nel giro di mezz'ora la piazza e le vie circostanti erano assolutamente sature di persone.ci rendemmo conto che la situazione era a rischio e decidemmo di lasciare la piazza per dirigerci verso strade più aperte: ci mettemmo un'ora per fare pochi metri nel frattempo sentivo crescere in me il vero panico, sempre più forte e ingovernabile. sarò grata in eterno a un amica psicologa che era con me che si accorse del mio stato,mi fece poggiare una mano sulla sua spalla e mi guidò con grande pazienza e calma fuori da quell'inferno. quella sera si rischiò davvero la tragedia, e non lo dico io lo dissero i giornali il giorno dopo. a parte l'improvvisazione di tali manifestazioni, cosa ci porta se non l'assoluta incoscienza ad andarci a infilare in queste situazioni che anche un bambino sarebbe in grado di sconsigliare vivamente? il poveretto in america che ci è morto mi fa una gran pena, mi fanno una gran pena le persone ingannate,ingabbiate,costrette come animali al macello. questa volta era per comprare i regali, ma è successo tante volte per esempio in occasione di pellegrinaggi in luoghi sacri.
per quanto mi riguarda dopo quella esperienza rifuggo da qualsiasi assembramento e per me ormai folla vuol dire pericolo grave.
altro argomento, facebook. il tempo di registrarmi senza neanche capire bene come e perchè che mi sono cominciate ad arrivare richieste di amicizia da tutte le parti. il meccanismo è diabolico (dico così perchè appartengo al secolo scorso). ammetto che per certi versi e'divertente il fatto di poter rintracciare persone perse di vista, ma poi? non è che io sia un orso (orsa) che se ne vuole stare da sola e disprezza il prossimo, tutt'altro, ma questi contatti con fb mi sembrano molto superficiali ed evanescenti. leggevo che in molti uffici comunali di varie città hanno dovuto limitare e regolare il tempo che i vari impiegati passano al computer proprio per chattare attraverso fb, la malignità viene spontanea, giusto uno che sta in un ufficio a non far niente può stare ore a chiaccherare o a cercare amici su fb. quando lavoravo in tribunale col cavolo che avevamo il tempo di distrarci in questo modo. comunque, come per tante altre cose, dipende dall'uso che ne fai, ogni tanto per mantenere contatti e amicizie va benissimo, se ne diventi schiavo (e torniamo al discorso degli ingannati ingabbiati...)non va più bene.

Anonimo ha detto...

ho dimenticato di dire che l'anonimo del 22 dic. ore 22.00 è sciumarotta

ignominia ha detto...

ebbrava la Sciu che commenta in modo magistrale! Evvai! ora che ho fatto il tifo me la leggo poi rispondo con cura - se c'e n'è bisogno... ;-)

ignominia ha detto...

ho finito di fare correzioni sul blog e ho notato i BEN DUE commenti così ero tutta eccitata che anche Skip mi ha chiesto: che succede? Allora ti racconto di quella volta che era il 50esimo compleanno del GOlden Gate a San Francisco e ci siamo alzati alle 5 del mattino per camminare da parte a parte e onorarne la costruzione. Beh non eravamo i soli perchè molto spazio era stato dato nei giornali di questo modo di celebrare la giornata. Autobus che portavano al Presidio, la zona militare che ne circonda l'ingresso, scaricavano orde di persone ma è stato più tardi quando eravamo pressappoco nel mezzo del ponte che ci siamo trovati quelli che venivano da nord, da Sausalito, Marin County etc. Verso le 10 non ci si muoveva e la gente continuava ad arrivare. Io avevo il Walkman con la radio e sentivo che il sindaco, la Feinstein a quel tempo, che ora è al senato, ordinava a tutti di tornare indietro - cosa non facile con il resto della California che spingeva davanti e dietro a te! Infine l'ingresso al ponte fu bloccato e la gente obbligata a defluire in modo da permettere a chi era sopra di tornare indietro. Noi passammo ore li fermi fino a che pianissimo si iniziò a muoversi, le scene erano di allegria e celebrazione, nessuno si impaurì, nessuno si arrabbiò o ebbe moti di impazienza eravamo lì tutti per stare bene, mamme con i passeggini, ragazzi allegri, sportivi, anziani, di tutto. Fu un bell'esempio di civiltà ma poteva trasformarsi in disastro, in tragedia. Infatti fu dopo che furono trasmesse le immagini del ponte il cui arco era completamente appiattito dal peso della gente. Furono mostrate prove di come i ponti possono essere distrutti solo con il battito ritmato dei piedi, e mi ricordai come sotto stress il povero cinquantenne Golden Gate avesse fremuto e ondulato in modo percepibile chiaramente da quelli sopra, che quando camminavano si trovavano a barcollare da destra a sinistra quando il ponte si spostava da sotto i piedi. Ho ancora la prima pagina del giornale di quell'evento dove si vede bene che pericolo fu scampato. Ma chi avrebbe pensato che tanta gente si sarebbe trovata li quel giorno, che veniva da Los Angeles, da NY dal resto del mondo? LE folle sono animali pericolosi, possono essere bellissime se tutto va bene ma come animali selvatici basta poco per risvegliarne l'indole divoratrice. In ogni caso l'evento in Oklahoma è vergognoso ancora di più perché si tratta di shopping. Questa voracità nell'acquisto la trovo spaventosa, più che lo zelo religioso, davvero.

ignominia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

non amo la folla, odio quando la gente mi si para davanti nei corridoi e mi rallenta il passo, ho fatto una sola manifestazione a Roma, quella del 15 febbraio di qualche anno fa contro l'ingresso dell'Italia nella guerra del petrolio di Cespuglio, e sono stato stritolato, strattonato, spinto e trascinato tanto forte, da rischiare di perdere il contatto anche col mio compagno, che all'epoca era completamente rasato, perché si era fatto cadere in testa uno strumento di lavoro. Fu una bella esperienza, ma quando percepì che non avevo nessunissimo controllo su dove stavo andando e con chi sarei entrato in piazza San Giovanni, capì che non era proprio il caso. Non di partecipare alla manifestazione, che ritenevo e ritengo cosa buona e giusta, ma che non ero il tipo, non godevo della fiducia nel genere umano che mi lasciava tranquillo a farmi trasportare da un fiume di gente verso luoghi non scelti. Capisco che quando sei lì non puoi far altro che proseguire e seguire il fiume, ma questa stessa cosa mi fa capire che tragedie come quella di Wall Mart o della Mecca tante volte ripetuta si possono compiere in un solo attimo. Certo rimanere schiacciati dalla disperazione del consumismi non è consolante, come aver passato tutta la vita a disquisire dei massimi sistemi e poi morire scivolando sulla siringa del botulino del chirurgo estetico. Ma alla fine la morte è solo a morte, comunque arrivi, chiunque te la dia. La morte non è pieno, è vuoto. Può anche risultare un'aspirazione, ma non credo che il sottopagato, sottoprotetto, extrasfruttato del Wall aspirasse a tanto.
Peccato, abbiamo di nuovo mostrato la nostra capacità animale di fare branco nel momento più sbagliato.
Giampiero

melinda ha detto...

Provato ad accedere come melinda ma non ci riesco.
possibile che sia così impossibile connettere la mia testa con l'elettronica?
rigiampi

Anonimo ha detto...

giampiero/melinda parlare della morte è parecchio impegnativo, in questo momento non me la sento proprio, richiederebbe più calma e riflessione. per quanto riguarda la folla invece e i suoi effetti nefasti abbiamo già enumerato parecchi casi diversi (la manifestazione politica, l'evento mediatico, i raduni religiosi, le "trovate" commerciali, e chi più ne ha..)nel mio intervento di prima vagamente ipotizzavo che c'è sempre dietro una forma di manipolazione, tipo mettetevi tutti in fila cercate di fare tutti la stessa cosa, anzi chi la fa prima vince sopratutto però fate quello che diciamo noi (andate a quella manifestazione, comprate tanti regali, andate tutti in massa a visitare la mecca) sopratutto state zitti buoni e obbedienti.insomma la folla non deve pensare deve fare folla e deve servire a dimostrare qualcosa.
non so, questo discorso porta lontano e non ne sono neanche convintissima, se qualcuno mi illumina ne sono felice.
sciumarotta
p.s. e facebook non è un altro modo di fare folla?

ignominia ha detto...

Giamp/Melinda, guarda che il secondo post lo hai fatto come Melinda quindi eri sulla strada giusta...
Sciu, sono d'accordo con te che anche la folla per protestare è una manipolazione per raggiungere uno scopo, sia di protesta che di approvazione. Quello che a me disturba, al di là della pura realtà di una morte che come morte è totalmente finale come dice Giampiero, è l'ironia di morire perché c'è gente che non può fare a meno degli sconti, dei saldi, degli affaroni. Uno che muore per protestare politicamente può essere un'eroe, uno che muore per la tegola che cade dal tetto è uno che ha sfortuna, uno che muore per via della CRAPULA della gente, è come insozzato da questa. Non so ma a me viene da urlare a sti disgraziati nella folla: ma vi rendete conto che un'innocente è morto per il vostro consumismo? E' questo che mi sconvolge in aggiunta alla futilità dell'incidente, è l'assurdo motivo dell'accaduto.

Officina della Comunicazione ha detto...

ne parlavo proprio l'altro giorno
di FB
caleidoscopio è vero
secondo me l'unica cosa divertente è che ti connette velocemente a un sacco di gente che non vedi e non senti da tanto e magari non ti verrebbe nemmeno in mente di sentire... se non fosse che ti hanno trovata loro...
questo mi piace ma in effetti poi, se ci pensi su, ti rendi conto che è veloce troppo veloce , superficiale, troppo superficiale e per niente intimo. A me piacciono gli incontri piccoli dove c'è più autenticità e magari un po' di emozione queste secondo me sono le vere relazioni il resto è come acqua che ti scivola via e il minuto dopo sei già solo...

Anonimo ha detto...

rispondo velocemente:
ignominia, certo morire perchè la gente fa a botte per comprare è ignobile e intollerabile.
pippi, condivido completamente quello che dici di fb, mi piace sopratutto il concetto di "incontro piccolo", l'incontro dove ti concentri totalmente su chi hai di fronte, dove non perdi nessuna sfumatura e niente scivola via come acqua.
scusate la fretta, ignominia sto per arrivare a p, quindi a presto.
sciumarotta

ignominia ha detto...

yeah Sciu, arrivi a Poppi! Allora vieni subito a prendere un thè da me...

ignominia ha detto...

entusiasmo a parte per l'arrivo di Sciu in zona, siamo tutti per incontri più piccoli, dialoghi ristretti, e si spera, più profondi. PEr questo scrivo il Blog e spero che altri lo leggano e apprezzino un momento di riflessione, per me prima di tutto che lo scrivo, ma anche per altri che come vedo non si limitano a scrivere brevi commenti. PEr questo sarebbe carino se Giampi, Sciu e Pippi decidessero di fare parte di questo BLog sulla prima pagina. Se vi includo come collaboratori - come già è Melinda anche se non sa come entrare, potrete fare voi il blog iniziale, stimolando così la conversazione in direzioni che io magari non prendo. Che ne dite? Poi se volete invitare altri amici vostri benvengano, più siamo meglio è (sempre però che non diventiamo frivoli cone FB!)