(premetto che avrei dovuto buttare giù delle note ieri, quando tutto era fresco nella mia mente, perchè dopo due notti di sonno è come se ci fosse un velo opaco nella mia memoria che offusca i dettagli... ieri era tutto più vivido...)
Dormo bene anche se poco, niente dolori al mattino quindi decido di rimanere... lo annuncio mentre facciamo colazione. La villa Le Rondini dove stiamo è shabby chic; doveva essere bellissima una volta ma da tempo ha bisogno di mani di vernice, un giardiniere o due in più, la riparazione dell'occasionale zanzariera bucata, delle docce moderne o per lo meno la tenda attorno alla vasca così che non sembri essere in una pensioncina al mare dove la guazza per terra fa tanto vacanza... Faccio un giro del giardino e fuori dalla piscina ci sono due sacchi di immondizia che nella notte è stata sparpagliata in giro da qualche gatto... capisco perché lo sposo ha cancellato le 10 stanze prenotate spostando gli ospiti all'Eden Rock che è moderno e trendy- questi ambienti romantici vanno bene per gli inglesi forse ma per gli americani questo truly old sconfina nello squallido... Per esempio la parete sopra il mio letto--nella stanza che fa parte di questa mini-suite ricavata chiudendo la terrazza medicea con una vetrata--è coperta da quella orribile carta da parati fotografica rappresentante idilli tropicali o come nel mio caso, un prato di margherite contro un cielo azzurro. Aiutatemi a dire kitsch, specie se abbinato al resto del decoro antico-polveroso (tappeti persiani veri o finti ovunque, velluto liso, mobili con i riccioli, the works).
Qualche ragazzino ospite precedente nel mio letto, ha pure strappato delle strisce della carta da parati dal muro che ora penzolano tristi ...un gesto di stizza o noia che non posso non assorbire durante nella mia permanenza.
L'incontro con il resto del WP (wedding Party) è alle 11 a Nipozzano quindi con calma guidiamo fino a oltre Pontassieve su strade stranamente deserte per un venerdì. Mi ricordo poi che è San Giovanni, festa del patrono e cadendo di venerdì ci sta che parecchi siano al mare. Vengono coreografate le varie fasi della cerimonia; l'ingresso delle damigelle d'onore, le parole del pastore che viene dallo stato della Georgia e ha un magnifico accento del sud, infarcito dell'occasionale "y'aaall" tipico di quelle parti.
La cerimonia vuole che dopo che gli sposi hanno detto il Sì la scena si sposti attorno ad un tavolino dove ci sono due caraffe di vino rosso e che le versino in una terza, e con la risultante miscela facciano un brindisi con gli ospiti che nel frattempo verranno riforniti di bicchieri per brindare con loro. Mi sembrava un po' sacrilega come idea ma considerato che la loro fortuna e quella dei loro ospiti (la F.F.) risulta dalla produzione e vendita di vino, è comprensibile che in questo contesto al succo d'uva vengano date doti divine. E di-vino...
Dopo le prove abbiamo girato la villa e i giardini in lungo e in largo per trovare idee di come fotografare le migliaia di foto che sarebbero state scattate il giorno dopo. Solo la sera prima ne avevamo scattate 3000, domani sicuramente di più. Molte delle foto che ci siamo immaginati riprendere l'indomani sono rimaste solo embrioni nelle nostre menti perché i matrimoni, specie quelli grandiosi come questo, hanno una vita propria, e i programmi come le amebe si moltiplica no e dividono cambiando all'infinito.
Ora di pranzo, prendiamo M.E. la event planner e andiamo a Camperiti, la villa dove stanno i genitori degli sposi. Ci perdiamo un paio di volte per le strade bianche della zona ma finalmente arriviamo. Su in villa stanno già pranzando: in cucina gli autisti, e giù in giardino tutto il gruppo delle prove. Facciamo un po' di foto della cuoca diletta che prepara in un cucinone grande come una piazza d'armi; studiamo i luoghi dove fare il video/intervista alla sposa (l'ingresso, dove se chiudiamo la porta escludiamo il grosso del rumore) o dove fotografarla con le damigelle (cappella, cortile, anche se ci sono i fili per tendere i panni...) poi dall'alto David fotografa il gruppo gaudiente che fa il picnic sotto l'enorme platano in mezzo al pratone mentre in cucina ci mettono insieme qualche cosa da mangiare; un'insalata e dei pomodori ripieni di mousse di prosciutto che ci passano come tonno senza sapere che David, oltre ad essere di origini ebraiche è pure vegetariano... lui subodorando scarta il cibo sospetto e gli faccio portare del formaggio ma lui si butta invece sulla frutta che dichiara essere fantastica- e ti credo!
Il tempo si dilata, arriva qualcuno e fa delle domande a cui trovare una soluzione, passano gli ospiti andando o venendo in vari stadi di dishabille dalla piscina. Dovevano essere già partiti per tornare a casa ma hanno nuovamente cambiato i programmi per farsi un tuffo in acqua. La planner ha un diavolo per capello con tutti questi cambiamenti specie vista la situazione con la tipa che organizza i trasferimenti. Questa è un donnone fondamentalmente insicura che sempre sulle difensive non fa che motivare, spiegare e esaltare tutto quello che fa, e nessuno, tanto meno la planner, ha abbastanza tempo o energia per darle spago sorridendo con ammirazione. Inoltre nessuno si è accorto che l'italiano che dice di parlare è composto del vocabolario e di struttura grammaticale pari a quella di un bimbo di due anni...Per spiegare alla sposa che la ragazza che la deve condurre dalla estetista vuole che la segua con una macchina perché deve tornare in villa, gesticola con indice e medio alzati e ripete DUE... DUE...
Si capisce quindi perché ogni istruzione o cambiamento richiesto dalla M.E. per gli autisti finiscano in totale anarchia dei trasporti: gli autobus arrivano e ripartono quando vogliono loro (pare), vanno nei posti sbagliati e non lasciano giù i bagagli come richiesto.
La furbetta, per coprire le orme della sue inettitudine, ha trovato la frase magica: It's the Italian way! Gli italiani fanno così e non ci si può fare niente.
Cioè è colpa nostra che siamo dei testoni, dei riottosi, degli indisciplinati, tardivi e ostinati perché le cose vanno come vanno, non sua perché non sa passare le istruzioni come sono state date. La bastarda.
Andiamo in piscina e David dà due macchine subacquee agli ospiti che si dilettano con tuffi e bombe di ogni genere. Fa uno scatto spettacolare del fratello dello sposo in orizzontale prima di un tuffo. Qualcuno si ricorda essere il compleanno di una delle damigelle e tutti cantano in coro Happy Birthday. Bevono vino bianco in ampi calici e noto che per ogni calice di vino c'e n'è uno d'acqua, perché sanno come fare a bere tutto il giorno. David è stato assunto non solo per le foto tradizionali ma specialmente perché il suo stile è fotogiornalistico / Fine Arts, e oltre alle foto standard farà un video e un art book, progetti che coinvolgeranno un grafico e un disegnatore oltre al lavoro di montaggio e gestione del suono da parte di David che vuole usare l'esperienza anche per il suo portfolio e sito...
Ma deve anche assecondare la Planner con cui spera di fare altri lavori; lei è entusiasta di lui e quindi ci tocca ascoltare tutte le sue lamentele verso l'altra tipa (chiamiamola D) oltre accettare di cenare con loro per non lasciarla sola con D. Torniamo finalmente verso Firenze ma sono già le 6 e alle 7 dobbiamo essere al ristorante, quindi proviamo a lasciare la roba e rinfrescarci all'albergo della Planner a Porta Prato. Facendoci passare per stranieri in cerca dell'albergo riusciamo a passare da Ponte Vecchio nonostante sia chiusa tutta la zona per i fuochi d'artificio la sera, ma arrivati scopriamo che si è trasferita altrove quindi optiamo per mollare l'attrezzatura in albergo. Su e giù con le valige, io doccia, lui tuffo in piscina e via di nuovo verso il centro.
Noi e i 200.000 Fiorentini che stanno cercando di prendere posto sui lungarni.
Troviamo posto oltre il viale e piazza Beccaria e arriviamo a piedi al ristorante con 1 ora di ritardo, ma per fortuna le due donne sono arrivate da poco anche loro.
Cena ottima, nonostante la mia sfiducia verso questo ristorante Paoli che seppur abbia un menù turistico e non sfizioso ogni piatto e curato, la pasta fresca e al dente, l'insalata mista davvero molto fresca e mista e e la spigola che divido con David è la migliore che abbia mai mangiato. Lui sta zitto e si balocca con la video camera mentre io faccio da referee per il pissing contest che stanno avendo le due. Pare che giochino al rialzo: una ha fatto questo, l'altra ha fatto di meglio: la prima afferma, la seconda ribatte. Continuo a pensare al detto; tooting one's own horn, e davvero ste due strombazzano le loro trombette per sopraffarsi a vicenda. Io neutrale come il bicarbonato di soda, sorrido e commento positivamente ad entrambe. D non è simpatica, ma mi fa anche pena e non ho ragione di prendere parte con nessuna, quindi fare la Svizzera mi resta facile.
Alla fine se ne vanno in taxi (a Sesto Fiorentino of all places) e noi torniamo alla macchina, io strascicando i piedi sempre più dolenti perchè le scarpe che ho comprato per questo lavoro sono dei troiai. David mi chiede di guidare ammendo di (finalmente) essere stanco (finalmente). Meno male, il traffico è pazzesco, i motorini sono kamikaze che si buttano su ogni buco di spazio, ma riusciamo a non investire nessuno... e arrivare in albergo.
Sulle scale troviamo Mr. Katz, fotografo e amico degli sposi, che non ha internet in camera e si è accampato, scalzo, sulle scale (non oso pensare cosa cresca su quei tappeti e ora sui suoi piedi...) Si mettono a parlare di lavoro, comparano note e si misurano per vedere chi è meglio dell'altro. David menziona che scatta per Times magazine, che è ammanigliato a tanti editor che gli passano parecchio lavoro... ma gli lo perdono perché lo fa sempre molto neutralmente, è un po autistico in questo, sempre senza emozioni. Infine prendo la chiave a mi avvio, ne ho abbastanza oggi di pavoneggiamenti, vado a letto e con l'occasione anche David si libera.
Non è finita. Come ogni sera lui chiama la compagna con skype e stanno a chiacchierare un pezzo tanto che in genere mi metto i tappi per addormentarmi. Ieri sera lui aveva accennato che io ero stanca e lei aveva seccamente detto che era solo il primo giorno, come potevo essere stanca? Lui le ha fatto shhhh perchè ero allora uscita dal bagno, ma avevo sentito benissimo e capito che era un'arpia. Stasera la cosa viene confermata perchè lei gli fa una parte pazzesca perchè non ha chiamato prima, come se lui fosse in giro a divertirsi con me - che sia gelosa?
Il povero aveva bisogno di riposare e invece lo costringe a rifugiarsi in corridoio a discutere bisbigliando fino a chissà che ora.
None of my business fortunately--- buona notte.