mercoledì 5 novembre 2008

GIRIAMO PAGINA

come non postare oggi, il primo giorno di questa nuova era che vede gli Stati Uniti eleggere un presidente di colore?
Come per il 9/11 sento che questo è un vero giro di pagina, e ho paura nuovamente di venir tradita. Dopo tutto Obama non solo è umano e per quello imperfetto ma è un politico, per cui è inevitabile che in un futuro prossimo mi deluda.
Mi tradisca.
Mi venda al miglior acquirente insieme agli altri elettori che come me aspettavano da tempo uno come lui.

Dopo i secoli di storia che ci tiriamo dietro noi Italiani è inevitabile che uno cessi di credere a qualsiasi promessa fatta da politici di qualsiasi calibro. A questo bisogna aggiungere l'inevitabile fatalismo maturato in tutti coloro che come me hanno raggiunto la soglia degli anta ... o la abbiano passata da un po'.
Noi che appunto negli anni 60 eravamo piccoli, ricordiamo ancora l'effetto da tiro di coca che ci fecero i fratelli Kennedy, --anche loro belli, forti, simpatici, promettenti -- e quanto presto e violentemente siano stati falciati via dalla storia. Insieme alle loro vite vennero recisi gli entusiasmi appena nascenti della nostra generazione rimpiazzandoli con il cinismo e il disinteresse delle generazioni successive.

Forse la perdita dei Kennedy, di Martin Luther King, di Malcom X e di Harvey Milk, ha creato una inibizione alla speranza, una paura di credere e darsi anima e core ad un candidato politico che ci prometta giustizia, equanimità, correttezza, buon governo. Forse questo ci impedisce di credere che ogni tanto vincano anche i buoni.
E forse è per questo che il popolo Americano è un popolo forte, perché nonostante tutto riesce ad innamorarsi dei suoi politici e a credere alle loro promesse, e a buttarsi a corpo morto a lavorare per la realizzazione di questi sogni.

Mi trovo pertanto nello strano predicamento di augurarmi da una parte che non succeda nulla di violento ad Obama, e dall'altra a temere di vederlo cadere di sua propria mano, per sua umana imperfezione. Gli idoli sono destinati a cadere o venire tirati giù dai loro adoratori dopo tutto.

Per ora è quasi perfetto:
  • bello e intelligente questo non si discute;
  • dall'apparenza sensibile per il modo in cui si relaziona alla moglie, chiamandola miglior amica e amore della sua vita, espansività raramente udite dal podio presidenziale.
  • capace di gestire lo stress con forte disciplina personale, come si è potuto constatare dal modo come non ha reagito alle antipatiche sgarbatezze durante i dibattiti di McCain, il quale pareva fare il possibile per farlo scattare con rabbia, così facendo alienando potenziali elettori che temono i neri e la loro probabile vendetta una volta andati al potere.
  • umile quanto basta per permettergli di ammettere i suoi errori, pronto ad usare l'esperienza come lezione per il futuro.
  • Astuto, perché la campagna elettorale che ha combattuto lo è stata, e se non per merito suo per grazia dei suoi collaboratori di cui lui ha accettato i consigli.
Insomma per noi cinici e diffidenti un personaggio troppo bello per essere vero.

Quindi pensavo di prepararmi un pochino, strofinandomi il cuore su e giù, su e giù con un dito sperando di farci un calletto.

Ma oggi, proprio oggi è presto per le anticipate delusioni, presto per le razionalizzazioni, godiamoci la vittoria, no? Entriamo nella nuova era augurandoci anche che il cambiamento Americano influenzi positivamente a cambiare in meglio anche il nostro sistema politico.
E prima di entrare in un posto nuovo, puliamoci bene le scarpe sullo zerbino....

lo zerbino giusto

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bhe riguardo la meraviglia dei Kennedy e il fatto che la delusione sia nata dalla loro morte precoce avrei da precisare che la storiografia recente dice chiaramente che non erano certo da paragonare a martin Luther King, erano dei trappoloni belli e furbi, ed il sudamerica ne ha assaggiato il tacco, molto prima che qualcuno li facesse fuori, forse ancora sentiamo il mito che ne fu fatto allora, così giovani e sani, ma la guerra in Vitnam non è legata a loro, anche..?

ignominia ha detto...

Stavo ancora editando il post e già ci sei sopra come Joe Falchetto! Quello che osservi è vero, John le mani sporche le aveva di sicuro, con affiliazioni con Cosa Nostra mentre il povero Bob non è riuscito a fare nulla ne di pulito nè di sporco. Ma è stata proprio la loro fine violenta che io ritengo responsabile del cinismo e menefreghismo che sono seguite. Neanche King era un santo, pare fosse un donnaiolo, alla fine gratta gratta sono tutti umani come dicevo, ma non volevo idealizzare nessuno anzi, solo spiegarmi in qualche modo la nostra incapacità di credere...

Anonimo ha detto...

di obama sono felice e spero tanto che in qualche modo questo vento di rinnovamento investa anche il nostro povero paese. perchè qui da noi si continua a fare battute squallide da avanspettacolo(obama "abbronzato"...) si continua con l'arroganza più ignorante e l'ottusità sfrontata e in mala fede. che motificazione per noi italiani.sciumarotta