martedì 3 novembre 2009

DI TUTTO UN PO' PER VIA DELLO SCIROPPO

Apple Juice
copyright Niki Ghini


premetto che c'ho solo il raffreddore -posso chiamarlo "Kanguro"? C'ho il raffreddore Kanguro io, che mi fa saltare di qua e di là dalla felicità perchè non avendo la TV non mi tocca sorbirmi la dittatura delle ultime "propagande", perchè si parla sempre della stessa roba, con le voci accorate e le ciglia aggrottate dei vari ________________________________ (inserire qui i nomi degli anchormen/women della nostra TIVVU', io non li so).

Però visto che sono andata due volte questa settimana a trovare mia mamma che aveva il suo di raffreddore, del tipo "da semplice raffreddamento" niente animali chiamati in causa per qualificarne il virus - ho notato che Rete4 nel pomeriggio da sempre un film di carattere religioso. Un giorno c'era quello con la Audrey Hepburn che faceva la suora - sprecato veramente quel bel faccino senza trucco o sorriso - che è risultato essere poi un film che mi ricorda del mio amico Ceppo, che una sera venne in casa per portarmi fuori e alla TV -rigorosamente in bianco e nero fino agli anni 90- davano quello stesso film. Ho un vago ricordo della suorina che si prostrava a pancia in giù in chiesa dicendo insistentemente di aver peccato di orgoglio e Ceppo, visto che la suora continuava ad insistere sulla questione dell'orgoglio, a un certo punto esclamò con quel suo modo tipico di dire le cose : Ma che c'ha quella, l'orgogliometro?
Non mi aspetto che vi faccia ridere, è una di quelle cose di cui si dice " you had to be there" che erano buffe al momento, ma è un ricordo che mi fa sempre sorridere.

18 righe e ho già perso la via del ritorno. Stavo dicendo dei film sulla 4. Domenica invece c'era la Garbo Bergman nella Locanda della 6a felicità - titolo Italiano di The Good Earth come il libro scritto dalla Pearl S. Buck (che diamine ha vinto un Nobel per la letteratura mentre Joyce, Auden, Borges, Conrad, Kafka, Nabokov, Proust, Tolstoy, Twain e Z0la [cito The New Yorker ] veri pezzi da 90 della letteratura no! Il che prova che i premi sono tutti una sola (con la o aperta= una fregatura) , vedi appunto gli Oscars)

...ma dicevo, anche il film con la Garbo Bergman, una mattonata melodrammatica che il gatto di Titina ci aiuti, ma anche quello parlava di missionari in Cina e di religione e il relativo pietismo [con quella doppiatrice che pare che ti stia respirando sul collo, ma che purtroppo ha un modo di recitare che è sempre quello per 30 star del cinema per cui è un tantino ovvia]... insomma e dai e batti e spingi tanto è che glie l'ho fatto notare anche alla mamma, "guarda che qui vi fanno il lavaggio del cervello", ma non ci doveva essere separazione fra stato e Chiesa? E la TV è dello stato o della chiesa? Vabbè è di Berlusconi, nel qual caso è privata o di stato? ci si impantana qui...

Beh se questo post è delirante posso dare la colpa allo sciroppo della tosse, sicuramente sono un po' dissonata per via di quello, l'overdose di C - la vitamina- che probabilmente conflitta con il ribes nigrum che prendo in dosi industriali, e il poco sonno per via della trachea che duole in attesa di trasformarsi in un tubo di tosse- approposito c'ho il brodo sul fornello!

Volevo anche parlare di qualcosa che non so se riesco a spiegare ma che mi frulla in capo da qualche tempo.
Il concetto mi è balenato in testa nuovamente l'altro giorno leggendo una poesia sul The New Yorker, dove trovo che una poesia su 5 mi colpisce come un pugno nel plesso solare. Premetto che non ho mai amato la poesia, leggerla intendo.

Per chi la vuole leggere nella sua interezza si chiama A History of Origami di Bob Hicok ma per coloro che vogliono arrivare al punto -come questo post ovviamente non riesce a fare- vi riassumo un p0' il contesto:

C'è una parte dove l'autore parla di prendere una pietra della dimensione del suo cuore su cui disegnare il suo cuore nella forma dei suoi sentimenti, con il quale rompere una vetrina. Dice di come la pietra e la rottura liberi qualcosa, lo liberi da qualcosa di sconosciuto e come il suo cuore sopravviva al viaggio attraverso il vetro e il riflesso di se stesso. Ma poi piange perchè non era vero niente, e si dice che fino a che un poliziotto non gli chieda se sia suo il cuore tra le rovine del suo riflesso lui non si potrà chiamare uomo nonostante quello che insiste la sua anatomia.

Scrive:

i won’t be a man, despite what my anatomy

insists.

it insists

that i overcome a sense of resistance when i move,

that i move

as long as i am able to move, and when i am unable

to move, that i stop.


Non so perchè ma queste parole mi parlano di una scelta di vita diversa. E la questione che mi pongo da qualche tempo è: siamo capaci di vera libertà? Non parlo della Libertà con la maiuscola, quella dei popoli oppressi ma la libertà da noi stessi. Uno arriva a passare i 50 e si domanda, posso solo essere io o posso essere un'altra? Cosa si prova se ci si riesce a rinnovarsi radicalmente, abbandonando la conoscenza di sé stessi per esplorare un io alternativo? Gettando la pietra nella vetrina, rompendo il riflesso di sé?

Non sono sicura di sapere con precisione di cosa sto parlando ma quelle parole che da sole forse non dicono tanto nell'insieme di immagini ed emozioni che formano hanno scatenato in me questa visione, come se per un attimo attraverso uno strappo nel tessuto del mio reale intravedessi la mia vita parallela, una delle mie vite parallele... o come se avesse dato voce ad un mio profondo desiderio ... o queste forse sono solo le prime avvisaglie di un più grande mutamento, oppure sono solo delle allucinazioni, come dei dejavue della mia consapevolezza personale che è fuori sintonia e deve resettarsi.

Vi viene mai voglia di diventare qualcun altro, di vivere una vita diversa? non perchè la vostra faccia schifo, anzi, a me la mia piace, ma perchè siete curiosi e avete solo questa di vita e perchè non esplorarla più in profondità? Ci sono tante altre Niki dentro me. Potersi liberare di questa per farne uscire le altre! E quelle parole that i overcome a sense of resistance when i move, descrive così bene la viscosità del primo movimento nuovo, dell'atto che ci si stupisce di compiere, come quando la farfalla rompe il bozzolo con le ali, e incerta del perchè e del percome fuoriesce in nuova realtà e nuova forma.

Ora non necessariamente uno deve prendere una scheggia di sasso e rompere una vetrina, ma quello è comunque un atto che non ci sogneremmo mai di fare, giusto? Per cui forse dovremmo provarci, se questo serve a liberarci da noi stessi...

Insomma, ecco. E non sto istigando al vandalismo.


7 commenti:

Melinda ha detto...

Ok, il post è molto bello, ma non so dove aggrapparmi per darti un commento.
Quindi continuo a bere la mia tisana contro la tosse e quando ho raggruppato il concetto... i concetti... insomma qualche parola te la posto.

ignominia ha detto...

a volte non c'è bisogno di commentare, mi fa piacere sapere che l'hai letto e che ci stai pensando... in effetti era un pò... sui generis!

ignominia ha detto...

e buona tisana - hai la tosse? mo me la faccio anch'io però, buona idea!

titina ha detto...

Potevo continuare a cercare all'infinito La Locanda della 6° felicità con la Garbo.. peccato che non era la Garbo ma la Bergman! vabbè, comunque un polpettone.
Invece, più seriamente, a proposito della tua ultima frase (dovremmo provarci per liberarci di noi stessi..)fermo restando che il discorso è complesso, a me può capitare qualche volta di essere ARCISTUFA di certe mie reazioni o comportamenti che magari non mi portano a niente, ma nel complesso io non vorrei liberarmi di me stessa, anzi. Vorrei fortemente essere me stessa, ma continuamente cercando conoscendo sperimentando rinnovando. Che poi diventa tutto un bagaglio, un bagaglio che mi sono costruita in anni di duro lavoro (per la precisione 56) a cui non vorrei mai rinunciare nè perdere perchè è il MIO bagaglio. Non so se ho capito il senso d quello che dicevi, ma comunque.
Per il raffreddore Apropos effervescente,tutto naturale, a me lo stronca (ma costa un po').

ignominia ha detto...

oops è vero che era la Bergman, le confondo quelle due! correggerò il blog grazie. guarda però che non voglio cambiare perchè arcistufa, ma per pura curiosità. E' come un qualcosa che mi nasce dentro, E' quando parlo di liberarsi di quella parte di me che sono adesso, non chiedo di venire presa da attacco di amnesia, ma di riuscire a superare i blocchi e le idee che mi fermano dal progredire in un altro verso. I punti fermi vanno bene ma siamo certi che la nostra realtà sia l'unica valida di essere vissuta? Just wondering ecco... grazie del consiglio per il raffreddore, quando torno in farmacia vedo di prenderlo...

giardigno65 ha detto...

in quel film la bergman viaggia nei villaggi cinesi e libera i piedini dalla tradizione delle fasciature ! Si potrebbe fare un film così ora con attori americani finti cinesi ? BOH ...

non so cambiare, ma mi sento sempre con un sasso nella mano sinistra ...

ignominia ha detto...

L'ispettore Pedale come la chiamano, che mi fa ridere perchè penso a quello della bicicletta...
ora hanno tanti Cino-Americani di 3a generazione che non hanno più bisogno di farli impersonare da Anglosassoni... per cambiare bisogna volerlo e io mi auguro che l'età aiuti, come una leggera follia, so che per qualcuno funziona... :-)