Ruins © 2012 Niki Ghini |
come ogni mattina, recentemente, inizio la giornata guardando cosa ci dice la terra. I sismi si sono spostati in Indonesia e Nuova Guinea, il sismografo di Capannori dà linea piatta, per ora tutto tranquillo.
La vita torna normale e ci dimentichiamo le emergenze. Nel quotidiano intendo perché la stampa e la TV ce la passano continuamente, mungendo i drammi fino all'ultima goccia di attenzione della Audience.
Nella mia vita una partenza; quella dei lavori di restauro alla casa. Dopo un anno di lavoro preventivo, incontri con le imprese, scelte, tagli, visione delle opzioni, misurazioni, visite in sito, etc. eccoci arrivati alla redazione di un contratto, approvazione di un totale costi (prima fase) e alla firma della S.C.I.A.
Presente nella testa in questi giorni è la domanda se la casa, una volta finiti i lavori di sistemazione del solaio -inevitabilmente appesantito rispetto a come era costruito una volta (strato di assito di legno e terra per livellare le mattonelle di graniglia)- reggerebbe ad un sisma che non è escluso colpisca la nostra zona, prima o poi.
Come per tutti il pensiero può essere relegato sullo sfondo della mente, occupata a cose più pressanti, sempre pronto ad emergere in primo piano, urlando, ogni qualvolta lo scricchiolio di un infisso la notte farà balzare il cuore in gola nel timore di sentire il terreno iniziare a muoversi.
Si fa quello che si può, con i soldi e le conoscenze tecniche che si hanno e poi ci si affida alla fortuna. Si può imparare a conviverci con i terremoti di cui questa penisola è ricca, ad accettare le scosse che si percepiscono come quelle dei vuoti d'aria in aereo, che possono essere paragonate al galoppo a cavallo, al dondolio del treno aiutandoci a domare la paura. Però ci vuole anche un minimo di preparazione.
La cosa che trovo inaccettabile è che in Italia non ci sia un programma di informazione del cittadino su cosa fare prima, durante e dopo un terremoto. Cioè qualcosa c'è ma chi lo conosce e l'ha visto se non recentemente perché è andato a cercarlo con il lanternino sul Web???
in italiano ho trovato qualche suggerimento, molto blando
http://www.earthquake.it/cosa-fare.php
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_cosa_fare_sismico.wp;jsessionid=47698D2AEC6993B95D07AE9E6D191E12?contentId=APP15010
http://www.dipteris.unige.it/geofisica/ITA/didattica/did_difesa.html (di valido ci sono le mappe che identificano le zone calde in Italia)
in Inglese
http://www.ready.gov/earthquakes
http://earthquake.usgs.gov/prepare/ (PDF da scaricare)
http://www.amerrescue.org/quakprep.htm
La visita ai siti Italiani rende ovvio che ancora si considera il terremoto come un atto di Dio a cui poco possiamo fare, e siamo d'accordo che non si possano fermare o prevedere con esattezza, ma mettere la popolazione in grado di essere preparata ad un evenienza che in Italia è pressoché certa, è una cosa desiderabile e necessaria.
Le pagine Gialle e Bianche dovrebbero contenere un manualetto di preparazione ai sismi. La scuola dovrebbe insegnare cosa fare e preparare le future generazioni con drill d'emergenza. Gli alberghi e i posti di lavoro dovrebbero avere mappe e piani di evacuazioni. Insomma il Giappone e la California sono sismici come lo siamo noi ma loro sono preparati e noi no, perché?
Sopravvivere ad un terremoto è questione di fortuna (in parte) ma il peggio ha ancora da venire se la casa è crollata, le infrastrutture (telefono, luce, acqua potabile) non ci sono più e tu non hai messo da parte una borsa con torce e batterie di ricambio, acqua potabile, snack nutrienti, coperte e non abbia deciso con la tua famiglia un punto di ritrovo nel caso il disastro vi trovi separati. Piccoli accorgimenti che renderebbero le prime 24/48/72 ore molto meno penose nell'attesa che arrivino aiuti. Specie per chi non vive in centri popolosi e aspetta gli aiuti della protezione civile, del governo, delle istituzioni.
Aiutati che il ciel ti aiuta dice il detto e il cielo ci vuole trovare preparati, che siamo tanti su questa terra oramai e il cielo è uno solo!
3 commenti:
Verissimo, siamo solo bravissimi ad approntare tendopoli. L'emergenza nasce prima.
Leggo solo ora per ovvi motivi.
E' vero, manca tutto un programma che ci faccia da prevenzione a questi disastri forse inevitabili. Ma a quanto pare preferiamo ancora non credere il nostro territorio un territorio sismico. Altrimenti le case antisismiche per davvero, le costruiremmo da anni. E alle scosse più forti verrebbero giù solo i campanili medioevali e non le case costruite dieci anni fa.
E resteremo così fino a che non scenderemo a patti con la realtà o fino a quando qualcuno non comprenderà che l'antisismico può essere un business.
PS: complimeti per l'avvio dei lavori.
ringrazio per i commenti, anche quello personale di Titina che menzionava la Zona Rossa del Vesuvio che insistono a voler costruire "perchè tanto il Vesuvio tace". Benedizione e dannazione la nostra capacità di dimenticare le disgrazie, ci ostiniamo a non voler imparare dal passato. E allora dico io, fanculo. Scusate ma quelli che se le cercano non vengano a piangere domani che hanno perso tutto.
Oggi leggo sulla pagina dell'ANSA che un sindaco Emiliano si lamenta perchè vengono dati gli allarmi. Non possono ricostruire, scoraggiano gli investimenti (?)ma se la terra trema ogni 4 ore cosa cazzo vuoi ricostruire ora. Tieni la gente in salvo, e dopo, una volta che questo periodo sismico si calma, ricostruisci, e per bene. Io sente scosse quasi ogni giorno, controllo sui siti che confermano che ovunque intorno a noi ci sono assestamenti. Può darsi che siano quelli finali o che preannuncino altre scosse forti, per questo dico, pazienza e giudizio, invece sono solo polemiche politiche e lamenti. Che palle!
Per il discorso del costruire antisismico, è vero che costerebbe troppo e quindi ci vuole un giusto compromesso per non soffocare l'edilizia e costruire meglio, ma credo che ciò che viene giù sia quello costruito male per maggior guadagno, e le chiese, che ovviamente non hanno un occhio di favore da colui per cui sono state erette ;-) (la ragione vera è che non hanno il supporto di altre costruzioni che le appoggiano e supportano... si vede che frequento geometri e ingegneri eh? ;-)
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