(premetto che avrei dovuto buttare giù delle note ieri, quando tutto era fresco nella mia mente, perchè dopo due notti di sonno è come se ci fosse un velo opaco nella mia memoria che offusca i dettagli... ieri era tutto più vivido...)
Dormo bene anche se poco, niente dolori al mattino quindi decido di rimanere... lo annuncio mentre facciamo colazione. La villa Le Rondini dove stiamo è shabby chic; doveva essere bellissima una volta ma da tempo ha bisogno di mani di vernice, un giardiniere o due in più, la riparazione dell'occasionale zanzariera bucata, delle docce moderne o per lo meno la tenda attorno alla vasca così che non sembri essere in una pensioncina al mare dove la guazza per terra fa tanto vacanza... Faccio un giro del giardino e fuori dalla piscina ci sono due sacchi di immondizia che nella notte è stata sparpagliata in giro da qualche gatto... capisco perché lo sposo ha cancellato le 10 stanze prenotate spostando gli ospiti all'Eden Rock che è moderno e trendy- questi ambienti romantici vanno bene per gli inglesi forse ma per gli americani questo truly old sconfina nello squallido... Per esempio la parete sopra il mio letto--nella stanza che fa parte di questa mini-suite ricavata chiudendo la terrazza medicea con una vetrata--è coperta da quella orribile carta da parati fotografica rappresentante idilli tropicali o come nel mio caso, un prato di margherite contro un cielo azzurro. Aiutatemi a dire kitsch, specie se abbinato al resto del decoro antico-polveroso (tappeti persiani veri o finti ovunque, velluto liso, mobili con i riccioli, the works).
Qualche ragazzino ospite precedente nel mio letto, ha pure strappato delle strisce della carta da parati dal muro che ora penzolano tristi ...un gesto di stizza o noia che non posso non assorbire durante nella mia permanenza.
L'incontro con il resto del WP (wedding Party) è alle 11 a Nipozzano quindi con calma guidiamo fino a oltre Pontassieve su strade stranamente deserte per un venerdì. Mi ricordo poi che è San Giovanni, festa del patrono e cadendo di venerdì ci sta che parecchi siano al mare. Vengono coreografate le varie fasi della cerimonia; l'ingresso delle damigelle d'onore, le parole del pastore che viene dallo stato della Georgia e ha un magnifico accento del sud, infarcito dell'occasionale "y'aaall" tipico di quelle parti.
La cerimonia vuole che dopo che gli sposi hanno detto il Sì la scena si sposti attorno ad un tavolino dove ci sono due caraffe di vino rosso e che le versino in una terza, e con la risultante miscela facciano un brindisi con gli ospiti che nel frattempo verranno riforniti di bicchieri per brindare con loro. Mi sembrava un po' sacrilega come idea ma considerato che la loro fortuna e quella dei loro ospiti (la F.F.) risulta dalla produzione e vendita di vino, è comprensibile che in questo contesto al succo d'uva vengano date doti divine. E di-vino...
Dopo le prove abbiamo girato la villa e i giardini in lungo e in largo per trovare idee di come fotografare le migliaia di foto che sarebbero state scattate il giorno dopo. Solo la sera prima ne avevamo scattate 3000, domani sicuramente di più. Molte delle foto che ci siamo immaginati riprendere l'indomani sono rimaste solo embrioni nelle nostre menti perché i matrimoni, specie quelli grandiosi come questo, hanno una vita propria, e i programmi come le amebe si moltiplica no e dividono cambiando all'infinito.
Ora di pranzo, prendiamo M.E. la event planner e andiamo a Camperiti, la villa dove stanno i genitori degli sposi. Ci perdiamo un paio di volte per le strade bianche della zona ma finalmente arriviamo. Su in villa stanno già pranzando: in cucina gli autisti, e giù in giardino tutto il gruppo delle prove. Facciamo un po' di foto della cuoca diletta che prepara in un cucinone grande come una piazza d'armi; studiamo i luoghi dove fare il video/intervista alla sposa (l'ingresso, dove se chiudiamo la porta escludiamo il grosso del rumore) o dove fotografarla con le damigelle (cappella, cortile, anche se ci sono i fili per tendere i panni...) poi dall'alto David fotografa il gruppo gaudiente che fa il picnic sotto l'enorme platano in mezzo al pratone mentre in cucina ci mettono insieme qualche cosa da mangiare; un'insalata e dei pomodori ripieni di mousse di prosciutto che ci passano come tonno senza sapere che David, oltre ad essere di origini ebraiche è pure vegetariano... lui subodorando scarta il cibo sospetto e gli faccio portare del formaggio ma lui si butta invece sulla frutta che dichiara essere fantastica- e ti credo!
Il tempo si dilata, arriva qualcuno e fa delle domande a cui trovare una soluzione, passano gli ospiti andando o venendo in vari stadi di dishabille dalla piscina. Dovevano essere già partiti per tornare a casa ma hanno nuovamente cambiato i programmi per farsi un tuffo in acqua. La planner ha un diavolo per capello con tutti questi cambiamenti specie vista la situazione con la tipa che organizza i trasferimenti. Questa è un donnone fondamentalmente insicura che sempre sulle difensive non fa che motivare, spiegare e esaltare tutto quello che fa, e nessuno, tanto meno la planner, ha abbastanza tempo o energia per darle spago sorridendo con ammirazione. Inoltre nessuno si è accorto che l'italiano che dice di parlare è composto del vocabolario e di struttura grammaticale pari a quella di un bimbo di due anni...Per spiegare alla sposa che la ragazza che la deve condurre dalla estetista vuole che la segua con una macchina perché deve tornare in villa, gesticola con indice e medio alzati e ripete DUE... DUE...
Si capisce quindi perché ogni istruzione o cambiamento richiesto dalla M.E. per gli autisti finiscano in totale anarchia dei trasporti: gli autobus arrivano e ripartono quando vogliono loro (pare), vanno nei posti sbagliati e non lasciano giù i bagagli come richiesto.
La furbetta, per coprire le orme della sue inettitudine, ha trovato la frase magica: It's the Italian way! Gli italiani fanno così e non ci si può fare niente.
Cioè è colpa nostra che siamo dei testoni, dei riottosi, degli indisciplinati, tardivi e ostinati perché le cose vanno come vanno, non sua perché non sa passare le istruzioni come sono state date. La bastarda.
Andiamo in piscina e David dà due macchine subacquee agli ospiti che si dilettano con tuffi e bombe di ogni genere. Fa uno scatto spettacolare del fratello dello sposo in orizzontale prima di un tuffo. Qualcuno si ricorda essere il compleanno di una delle damigelle e tutti cantano in coro Happy Birthday. Bevono vino bianco in ampi calici e noto che per ogni calice di vino c'e n'è uno d'acqua, perché sanno come fare a bere tutto il giorno. David è stato assunto non solo per le foto tradizionali ma specialmente perché il suo stile è fotogiornalistico / Fine Arts, e oltre alle foto standard farà un video e un art book, progetti che coinvolgeranno un grafico e un disegnatore oltre al lavoro di montaggio e gestione del suono da parte di David che vuole usare l'esperienza anche per il suo portfolio e sito...
Ma deve anche assecondare la Planner con cui spera di fare altri lavori; lei è entusiasta di lui e quindi ci tocca ascoltare tutte le sue lamentele verso l'altra tipa (chiamiamola D) oltre accettare di cenare con loro per non lasciarla sola con D. Torniamo finalmente verso Firenze ma sono già le 6 e alle 7 dobbiamo essere al ristorante, quindi proviamo a lasciare la roba e rinfrescarci all'albergo della Planner a Porta Prato. Facendoci passare per stranieri in cerca dell'albergo riusciamo a passare da Ponte Vecchio nonostante sia chiusa tutta la zona per i fuochi d'artificio la sera, ma arrivati scopriamo che si è trasferita altrove quindi optiamo per mollare l'attrezzatura in albergo. Su e giù con le valige, io doccia, lui tuffo in piscina e via di nuovo verso il centro.
Noi e i 200.000 Fiorentini che stanno cercando di prendere posto sui lungarni.
Troviamo posto oltre il viale e piazza Beccaria e arriviamo a piedi al ristorante con 1 ora di ritardo, ma per fortuna le due donne sono arrivate da poco anche loro.
Cena ottima, nonostante la mia sfiducia verso questo ristorante Paoli che seppur abbia un menù turistico e non sfizioso ogni piatto e curato, la pasta fresca e al dente, l'insalata mista davvero molto fresca e mista e e la spigola che divido con David è la migliore che abbia mai mangiato. Lui sta zitto e si balocca con la video camera mentre io faccio da referee per il pissing contest che stanno avendo le due. Pare che giochino al rialzo: una ha fatto questo, l'altra ha fatto di meglio: la prima afferma, la seconda ribatte. Continuo a pensare al detto; tooting one's own horn, e davvero ste due strombazzano le loro trombette per sopraffarsi a vicenda. Io neutrale come il bicarbonato di soda, sorrido e commento positivamente ad entrambe. D non è simpatica, ma mi fa anche pena e non ho ragione di prendere parte con nessuna, quindi fare la Svizzera mi resta facile.
Alla fine se ne vanno in taxi (a Sesto Fiorentino of all places) e noi torniamo alla macchina, io strascicando i piedi sempre più dolenti perchè le scarpe che ho comprato per questo lavoro sono dei troiai. David mi chiede di guidare ammendo di (finalmente) essere stanco (finalmente). Meno male, il traffico è pazzesco, i motorini sono kamikaze che si buttano su ogni buco di spazio, ma riusciamo a non investire nessuno... e arrivare in albergo.
Sulle scale troviamo Mr. Katz, fotografo e amico degli sposi, che non ha internet in camera e si è accampato, scalzo, sulle scale (non oso pensare cosa cresca su quei tappeti e ora sui suoi piedi...) Si mettono a parlare di lavoro, comparano note e si misurano per vedere chi è meglio dell'altro. David menziona che scatta per Times magazine, che è ammanigliato a tanti editor che gli passano parecchio lavoro... ma gli lo perdono perché lo fa sempre molto neutralmente, è un po autistico in questo, sempre senza emozioni. Infine prendo la chiave a mi avvio, ne ho abbastanza oggi di pavoneggiamenti, vado a letto e con l'occasione anche David si libera.
Non è finita. Come ogni sera lui chiama la compagna con skype e stanno a chiacchierare un pezzo tanto che in genere mi metto i tappi per addormentarmi. Ieri sera lui aveva accennato che io ero stanca e lei aveva seccamente detto che era solo il primo giorno, come potevo essere stanca? Lui le ha fatto shhhh perchè ero allora uscita dal bagno, ma avevo sentito benissimo e capito che era un'arpia. Stasera la cosa viene confermata perchè lei gli fa una parte pazzesca perchè non ha chiamato prima, come se lui fosse in giro a divertirsi con me - che sia gelosa?
Il povero aveva bisogno di riposare e invece lo costringe a rifugiarsi in corridoio a discutere bisbigliando fino a chissà che ora.
None of my business fortunately--- buona notte.
38 commenti:
Ecco, se farai un film su quanto descritto, ormai ci siamo trasformati in un gruppo di sceneggiatura, voglio, ripeto VOGLIO la parte della strega cattiva, dell'arpia, di quella che da lontano si chiede come mai tu possa essere stanza solo dopo un giorno di lavoro.
Questo ruolo rientra nelle mie corde. E nella vita reale sono esperto in scenate telefoniche. Quindi eccomi qua pronto a vincere il ruolo.
PS: vistato il sito Mondavi. Alla prima occhiata bviene spontaneo chiedersi: "Ma quanto denaro gira in quelle casse?".
se vuoi il ruolo è tuo, ma saresti miscast...non sei acido come l'arpia, ti vedo meglio nel ruolo della planner che vorrebbe tutto perfetto e tende all'isteria quando non lo è!
Poi possiamo creare il tuo personaggio anche malvagio specie se finisce che non mi paga quello che mi deve....;-)
Se vuoi sapere di più su quanti soldi girano nelle tasche di questa gente...vai a vedere qui http://en.wikipedia.org/wiki/Robert_Mondavi dove scoprirai che la Mondavi è stata venduta in contanti per 36 miliardi di dollari.... ecco!
Qui ci starebbe bene un'affermazione siciliana che comincia per M.
Ma tu (Meli) quanti ruoli vuoi? E la carrozza, e la zucca, e la cattiva telefonica e ora la malvagia/planner (ti ci vedo). E io? c'è una vecchia zia un po' alcolica? (tipo quella di "Mine vaganti", Meli sa).
Comunque, allora non ho capito, è Mondavi che è stata venduta? Vado a consultare Wiki per un riassunto. Igno, se poi c'è qualcuno che manco ti paga dopo sta smazzata, facci sapere. V come vendetta.
Mannaggia, che bel pezzo di discussione mi sono perso!
Bello vedere da dietro le quinte tutte le 'storture' o i gossip di un matrimonio di VIP in pompa magna :)
Mi viene da sorridere riguardo al concetto de 'italiano=grande tonto', soprattutto perché sembra la super-categoria che contiene quella su meridionali e isolani (il sud del sud, insomma) :D
E cmq, sì, la tizia è gelosa!
courntsp
scusa 1qq dov'è che leggi che Italiano=grande tonto? No perchè non ho certo scritto quello. E poi non capisco che c'entrano i meridionali o tanto meno gli isolani... Ho solo detto che a volte c'è chi si approfitta della nostra nomea (non tonti ma imprecisi e indisciplinati che è molto diverso) per i propri scopi, dando la colpa a chi non ne ha per i loro errori... quindi , off that chip from the shoulder ok?
si forse hai ragione, in 25 anni che conosco il ragazzo non l'ho mai vista, non è mai uscita con noi, e ci deve avere un problema... :-)
Se non mi paga la sputtano bene bene, ho la mail di tutti e a lei non conviene... ma non sarebbe la prima volta... una volta lavorai come impaginatrice per un famoso scrittore a SF; un giornalista di sinistra tra l'altro, che finita la rivista sparì lasciando la figlia a gestire il casino - io e un'altro non vedemmo un soldo e lo stronzo non sono riuscita a incastrarlo neanche legalmente via causa legale tramite ufficio del lavoro- un'altro figlio di puttana che se la scampa come 'sto stronzo di Strauss Kahn - ragazzi statemi lontani oggi ci ho un diavolo per capello! Meli oggi sono io che imito Micheal Douglas..... gun shot in the facee of everybody that's in my way!
wait wait wait!
la mia osservazione voleva essere: mi fanno (sarcasticamente) sorridere le persone o la mentalità che non perde tempo a usare le immagini stereotipate (sugli italiani, nel caso della planner), per non considerare le proprie mancanze...
e riflettevo sul fatto che questi stereotipi sono come delle scatole cinesi: i meridionali sono marchiati da certa mentalità nordista come la planner se n'è uscita con quella falsissima affermazione sugli italini.
Quindi non attribuivo niente a te!
E chiedo venia per 'tonti': volevo sintetizzare in un solo aggettivo, ma ho scelto quello sbagliato!
feigg
oddio, 'italini': perdonate questo...errore
dicto (aridaje)
1qq guarda, oggi è una giornata particolare, non so cosa cacchio stia facendo Mercurio e con chi se si sta mischiando per gli influssi che ci manda, fatto sta che oggi la comunicazione è famosamente screwed up. Tu con gli italini e i fraintendimenti io con i computer nuovi che non leggono le drives o la rete, il telefono che si rompe, la giornata buttata via letteralmente ad inseguire 'ste cazzate senza riuscire a cavarci le gambe. quindi guarda, lasciamo stare dai, lo so che le tue intenzioni erano altre, domani è un'altro giorno..limitiamo le perdite.. e andiamo a nanna (parlo per me);-)
Oggi come va?
Fiutata l'aria di tempesta ho calato le vele e mi son messo al riparo in rada. ;-))) Non volevo anche io dire qualcosa e finire impagliato dal tassidermista. ;-)))))))))
Cmq per la divisione dei ruoli se ne può parlare. Io mi candidavo per due ruoli ma per due film diversi: ne "Il principe e il ranocchio smalocchiato" voglio fare la carrozza, mentre ne "Diario di una fotografa attrezzata alla festa di nozze di un branco di ricchi tra ville e colline toscane" voglio fare la stronza, chiunque essa sia, W.P., autista, suocera, governante. Basta sia una bastarda vera. Che volete: mi devo esercitare per la vita reale.
chiedo perdono per l'umore malefico di ieri, ma ero proprio alle corde...
e Meli, non me ne passi una tu! ;-) Tra l'altro quella del tassidermista sarebbe un'arte che non mi spiacerebbe imparare... anche se non per imbottire bensì per scarnificare. Siete inorriditi? Avete letto quella del corpo trovato dopo tre giorni nella piscina pubblica? In Massachussets, nessuno l'ha data è per persa, nessuno si è accorto del cadavere fino a che non è venuto a galla... e l'acqua era torbida...evvai! Io pensavo però che la storia dei principi smalocchiati potesse essere integrata con quella della fotografia, no? Per ora vado a ricomprare il telefono che ho scagliato in corridoio presa da frustrazione perchè non dava linea... (shhh non lo dite a Rog) in ogni caso era all'ultimo stadio, ho solo accelerato la sua fine...
Qui si è scivolati dal chiacchericcio (leggi: cazzeggio) all'horror puro. L'acqua torbida? Un cadavere, e nessuno se n'è accorto? Igno che vorrebbe imparare a scarnificare? Ora non mi fido più della frase invitante che c'è qui sopra (non aver paura, non mordo, sono solo una tigre di carta). Per non parlare del post odierno di Meli (altro blog altra storia) dove credo che se avesse avuto qualcuno sotto mano lo avrebbe preso a morsi in testa.
A proposito del principe e lo smalocchiato, sono d'accordo, non se ne può fare un'unica storia con la fotografa etc etc? Più divertente. Vuol dire che qualcuno avrà più parti...BUONA GIORNATA.
@ 1qq: giuro, sembriamo tutti pazzi, ma infondo siamo simpatici
(ciao titina!) :)
Tornando al film che da quello che capisco solo ora è uno soltanto (scusate, ma il rincoglionimetosenilevegetativo si fa sentire), bene: scelgo la parte della carrozza. Però voglio avere voce in capitolo per il casting
peeps (abbrev. di people=gente) ho un idea. Siamo tutti scrittori più o meno, ma se questo screenplay lo facessimo insieme? parte uno con un pezzo di storia, poi gli altri si attaccano e continuano la storia... aggiungendo e cambiando. Si può anche modificare personaggi o storia tramite dialogo on line come stiamo facendo ora, che ne dite proviamo? Se daccordo chi vuole partire parta, io prima devo finire la terza parte della storia del wedding...
Ideona
L'idea è carina, io non sono una grande inventrice di storie ma ci provo. La cosa certa è che nella storia ci DEVE essere una carrozza.
si e io voglio proprio vedere Meli che fa la carrozza... ;-D
cominci tu Meli? Magari ne parliamo domani sera... Titina quando torni da queste parti? 1qq partecipi anche tu?
mmm...non credo di aver ben capito di cosa si tratterebbe...
ancette
Di una cosa del genere... CREDO:
"Ad un mese dalle nozze del principe ereditario Gregorio Tommaso Filippo Filiberto Filiberto (aveva avuto due avi regnanti con questo nome) Edoardo Emanuelito Alvaro III, il panico cominciò a serpeggiare nella mente della wadding planner insediatasi col proprio staff nel Salone dei Balli Minori a Palazzo.
Raggiunta la consapevolezza che il sospetto che le circolava per la mente poteva considerarsi una certezza, un fiume in piena di terrore e panico fuoriuscì in forma di lamento in crescendo dalle labbra siliconate e lucide di rossetto e si andò ad adagiare sulle spalle dei collaboratori, e spazzò via l'accenno di serenità che da ieri si era instaurato tra gli specchi del salone barocco rimesso ad ufficio per l'occasione.
Altri ululati di dolore echeggiarono per le stanze del Palazzo, alcuni raggiunsero le cucine dove la panna montata si smontò insieme alla maionese d'amblé, le soffitte dopo i topolini intenti al momento ludico con i giochi abbandonati dei giovani principini, fino alla Sala del Trono dove si stava ricevendo il Suburro Marcantonio di Swazzilandiola, ambasciatore pessimo dello Stato Cannibale, con cui si cercava di concordare le condizioni per arrivare ad accreditare l'ennesimo ambasciatore, e di non farlo finire in salmì.
"Ohibò!", sussurrò il Sovrano. "Che cos'altro turba quella femmina infernale giù sotto?", chiese al segretari privato.
"Mando subito una guarda ad informarsi, Maestà", rispose l'ometto, inchinandosi al Sovrano seduto sul trono, da cui conduceva una conversazione attenta a brillante con il Pessimo.
Una porta si aprì sbattendo violentemente le ante sulle pareti stuccate e una donna in tailleur a cui era crollata l'acconciatura e la fiducia in se stessa, precipitò nella Sala del Trono, inseguita dalle guardie reali che cercavano di fermarla, e dai suoi collaboratori che cercavano di fermare le guardie reali.
Tra lo stupore generale la donna si precipitò ai piedi del trono, scansò con una gomita il Suburro Marcantonio Pessimo e si lasciò cadere ai piedi del trono. In lacrime.
"Maestà, manca la carrozza per il matrimonio", riuscì a dire prima di scoppiare in lacrime.
Continua tu.
Seguendo un po' gli argomenti portati da Igno in questi due post e nel prossimo.
Alla fine il Principe ed il fidanzato se devono sposare.
Bisogna rileggere magari anche i commenti fatti sui due post fin'ora pubblicata.
Buon lavoro.
PS: ma su che piano elettronico ce lo possiamo passare? Certo non tra i commenti.
tipo così?...
'carrozza-zza-za-a, carrozza-zza-za-aa...' cominciarono a riecheggiare gli stucchi, le volte, le tele delle grandi sale del Palazzo. L'eco correva, scivolava, serpeggiava più veloce della folgore e, insieme, vibrava l'angoscia di tutti gli abitanti del Palazzo: non mancarono vere e proprie scene di isteria.
Le domestiche, al piano di sotto, uggiolavano, i cuochi piangevano (e, stavolta, non per ciò che i loro taglieri vedevano sminuzzare); la servitù latrava, le dame di compagnia ululavano.
La principessa Carmen Osvalda Alberta Ingrid Filiberta Filiberta (triste destino, quello delle principesse sorelle), Duchessa del Virilalla, aveva infatti radunato un intero stuolo di dame, sue compagne e coetanee, per compiangere insieme il nefasto evento che, non molti giorni addietro, si era abbattuto sulla Casa Reale: avrebbero dovuto capirlo già allora che lo spezzarsi di quella sua unghia di rosso laccata altro non era che il triste presagio di una ben peggiore sciagura che era lì lì per venire.
"La carrozza!" gridò Carmen, balzando in piedi nel bel mezzo del proprio boudoir. "Oh, povero fratello!", disse. E, correndo, si lanciò come una saetta fuori dalla porta.
ops, mi sono lasciato prendere la mano prima ancora di leggere il tuo commento successivo...scusate il mio off-topic
Meli che prima donna che sei! Hai voluto subito sottolineare che la storia dovrà rivoltarsi intorno al tuo personaggio! Manco hai messo le basi del racconto che subito ti sei inserita tu in modo drammatico - Francesca Bertini!
A parte questo, divertentissima, ha davvero un tocco Disneyano... ma come faremo a mantenere questo tono supercarico di colore per tutta la storia...?:-)
Per Email ti ho mandato le correzioni di qualche typo e qualche osservazione su punti che non sono chiari e vanno rivisti. Io direi che potresti modificare il testo come ti pare giusto e poi ripostarlo qui al posto dell'originale che puoi cancellare. Noi partiamo da li per agganciarci con il seguito della storia, se arrivano due versioni le modificheremo integrandole tramite lavoro parallelo via mail.
La mia idea finale è di postare quello che ne risulta, entrata per entrata, sul blog, come lavoro in corso di cui si vede lo scheletro in lavorazione. Vorrei però che fossimo tutti d'accordo alla pubblicazione perchè il mio blog viene automaticamente pubblicato su Paperblog e quindi non rimane privato fra noi. Il che è ancora più divertente, credo, perchè è un lavoro sperimentale, ma pubblicamente accessibile.
1qq se ancora non è chiaro cosa stiamo facendo, l'idea è di scrivere uno screenplay (anche se Giampi ha dato più l'inpostazione come storia, non descrivendo la scena dove accade) sul matrimonio di due personaggi gay, due principi in questo caso (ma la storia può virare a secondo di chi scriverà la prossima puntata)a seguito dei commenti dei post precedenti su Tigre e su CIGS...
E sott'inteso che ci dovrà essere una carrozza perchè sennò Meli fa le bizze... ma sono tentativamente sue le parti della Planner e della Carrozza...
E' un gioco che dovrebbe essere divertente fare, che ci permette di scrivere insieme e di vedere dove ci portano le nostre testoline se applicate ad una storia unica...allora ci sei anche tu?
nooo 1qq, fantastico... hai capito benissimo! Sentite se volete vi faccio editors del blog così potete scrivere e editare direttamente il blog? che ne dite? Altrimenti email, ditemi voi.
Tale la foga di soccorrere le nozze compromesse dell'amato fratello che lasciò seminudo e interdetto sul letto disfatto l'amante col quale fin'allora si era sollazzata.
"Ma Carmecita...", provò il bell'imbusto a protestare.
"Un disastro carino! Un vero disastro! Devo andare!", rispose sulla porta la regale amante.
"Passa dal Consierge e fatti pagare il solito. E soprattutto... NON CHIAMARMI Carmencita!".
Spari in un fruscio di sete e crinoline per precipitarsi al piano di sotto, dove l'aspettavano per la manucure.
"Carrozza?", disse ghignando la perfida Regina Luigia, matrigna del Principe ereditario, della Principessa Carmen e madre dei gemelli Valdo e Bilirubina, che aveva sposato in seconde nozze il buon Re.
"Carrozza! Ecco finalmente lo strumento della provvidenza per impedire le nozze del frocio...".
Preferisco la mail: una volta ricevuta, chi la rielabora la spara alle altre caselle e così via. Meno giri. E se si fanno correzioni si mettono in neretto così da farle vedere, ma si ridà il testo editato e senza note.
Melinda, 1qq, siete grandi dico sul serio. 1qq anche per la velocità con cui è entrato nell'idea. Io non so se sono all'altezza di tanta ironia e capacità di comunicarla. E confesso che non sono tanto esperta da capire tecnicamente come scambiarci i testi e le eventuali correzioni. Mi pare di capire che Meli preferisce la mail. Comunque, intanto rileggo (con gran gusto) poi vedo
iFFA uFFA aFFA, andate troppo svelti voi due, io sono ancora all'atto terzo della mia saga, che sta diventando un terzo quarto e quinto (ho materiale per un post e ancora non siamo alla cerimonia!)
Titina, per favore, non farti prendere da insicurezza ora, buttati e divertiti, mica devi scrivere per la Repubblica! Siamo noi, ci divertiamo, abbi fede che il tuo ottimo senso dell'umorismo trapelerà abbondantemente e nessuno te ne avrà se non scrivi come la Ginsburg. Ti prego, meno seghe e più divertimento, dai! Aspettiamo di leggerti!
Anche io preferisco la mail (anche se non ho ancora capito come usarla...dite che mandiamo tutto alla mail di Igno? se no come?). Così non metto mano in blog altrui :D
Titina, all'avventura!
p.s. Quindi possiamo esulare anche dal matrimonio a cui hai preso parte tu, Igno, giusto?
conumico con identità Igno:
Forse l'idea di lavorare in bozze non è così male: andate a dare un'occhiata
Sibilò, guardando amorevolmente i gemellini, che ignari, giocavano festosamente sul vasto tappeto damascato che ricopriva quasi per intero il parquet della camera. Valdo e Bilirubina sono due paffuti puttini, in tutto simili tra di loro, dato che sono per l’appunto gemelli, con l’unica differenza nel sesso. Biondi boccoli scendono sul collo di ambedue, occhietti un po’ porcini, affondati nelle guanciotte rosee, si muovono veloci per afferrare al volo qualsiasi possibilità di fare danno. La regina madre ha dato precise disposizioni di vestirli sempre uguali, dato per inteso che Valdo porta graziosi pagliaccetti stretti alla coscia e piccoli giustacuori dello stesso tessuto, e Bilirubina porta gonnette e corpetti del medesimo tessuto e colore. Inoltre Valdo, per onorare la sua già maschia virilità (a dispetto della giovanissima età) porta sempre un piccolo spadino penzolante al fianco, e Bilirubina, a sottolineare la casta femminilità, allo stesso fianco ostenta una borsina ricamata e arricciata contenente solo un principesco fazzolettino da naso per il moccio.
I due era nati provvidenzialmente poco dopo le reali seconde nozze del Re, chè in tal modo la perfida Luigia intendeva rafforzare in modo indissolubile il matrimonio, e anche, in prospettiva, soffiare il trono a quello che per lei era l’insopportabile, vanesio, maleducato, zotico, arrogante Gregorio Tommaso Filippo Filiberto eccetera eccetera.
Mentre Luigia poggiava lo sguardo amoroso sui gemelli (Valdo ostentando un sorriso angelico, tirava la coda al gatto, Bilirubina con serafica calma sfilava con attenzione certosina il ricamo di una delle dame di compagnia) ripassava mentalmente il suo progetto perfido. Nel suo sguardo amoroso comparvero trame e disegni che niente lasciavano presagire di buono. In quel momento il gatto, stanco della fanciullesca tortura, cacciò un miagolio simile al ruggito, riuscì a liberarsi dalle principesche manine e fuggì, non prima di aver affibbiato all’infante una ben mirata zampata.
Fantastico Titina, lo sapevo che avevi in te la capacità di scrivere bene, non solo ma di dare al racconto una bella dose di descrizione che mancava un po' nelle parti precedenti.... non solo ma dando un'angolazione femminile che mette le basi per future puntate (stile Beautiful..)
Ora però bisognerebbe che voi provaste ad entrare nel blog e a scrivere il tutto nel racconto che abbiamo messo in fase di edit, così lo vediamo solo noi... per fare quello vi daremo le istruzioni domani, 1qq però deve prima rispondere alla mail mandata da google così lo inserisco fra quelli che possono avere il permesso di fare editing...
il messaggio che dice : conumico con identità Igno: voleva essere Meli che comunicava che stava usando il mio computer, che avendo metà dei tasti senza le lettere, lo ha fatto sembrare dislessico. In realtà avvallava la mia idea di lavorare nel blog...per ora buona notte a tutti e complimenti per il lavoro fatot fin'ora, io sono sempre alle prese con il terzo atto che si dilunga...
Accettato, attendo nuove!
Adesso se entri dentro il blog di Igno e vai in bozze, trovi tutto quanto scritto fino ad ora copiato e incollato all together. Il post ha titolo "questo matrimonio non sa da fare" or something like.
Buongiorno mondo!!!!
buongiorno a tutti, ho mandato istruzioni a tutti, buon lavoro!
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