We 2010 Maurizio Cattelan
per parafrasare l'orribile film ridato recentemente in TV di cui l'unica cosa che ricordo quando lo vidi erano i deliziosi golfini stile impero (abbottonati solo sotto al seno) indossati dalla Penn...
Ma non è di questo che volevo parlare bensì del legame fra le parole e il pensiero. Ascoltavo Radiolab ieri mentre stiravo e il programma trattava su come il progresso di maturazione del pensiero in un bimbo parta proprio dalla parola espressa ad alta voce. Secondo studi recenti il bimbo pre-parola non pensa ma l'apprendimento del pensiero come lo intendiamo noi inizia con la madre che descrive al bimbo punto per punto le azioni effettuate o da effettuare, come per esempio: "Adesso la bambola la mettiamo via e invece ci mettiamo i pantaloni e le scarpe e poi usciamo, ma prima finisci di mangiare i biscotti....." Da qui il bambino passa ad un dialogo personale non appena impara a parlare. L'avrete notato infatti che da quando iniziano a parlare non stanno più zitti, raccontando e raccontandosi quello che fanno nei minimi dettagli, in una radio cronaca continuata di tutto quello che fanno. Questo pare sia il primo segno di pensiero infantile. L'incessante chiacchiericcio subisce una sterzata brusca una volta che i bimbi vanno all'asilo, dove la maestra, con uno "shhhhh ora fate silenzio" manda l'intero processo descrittivo underground....A questo modo impariamo a parlare a noi stessi senza usare la bocca ma le parole le formiamo ugualmente dentro di noi quando pensiamo.... non sembra ma è così.
Il che spiega perché molti di noi chiariscano i propri processi mentali - ed emotivi - parlandone agli altri oppure scrivendo. Quante volte abbiamo detto: "sai, lo sto dicendo più per me che per te, mi aiuta a chiarirmi le idee.."?
Queste voci dentro di noi sembrano essere anche la causa delle voci "sentite" da schizofrenici e malati mentali, che non sono capaci di riconoscere la propria voce che narra i pensieri alla mente, e questa realizzazione forse è un passo avanti per comprendere e aiutare i poveretti che non trovano pace con e da sè stessi.
Questo mi ricorda quando a scuola, avrò avuto 9-10 anni, aiutai un compagno a fare lo stesso passaggio -dal vocale all' intimo- per la lettura. P. ancora borbottava piano le parole che leggeva quando gli spiegai che se avesse provato a non parlare riusciva a leggere ugualmente. Lo vidi spalancare gli occhi nel realizzare che capiva ugualmente il contenuto del testo anche solo usando gli occhi. Mi ringraziò tanto, grato e eccitato dalla scoperta e a me sembrava di non avevo fatto granché ma ricordo la soddisfazione che provai per essere riuscita ad aiutarlo in quella traversata mentale.
Beh parlando d'altro ho fatto vari spostamenti di stanze per ottimizzare il riscaldamento, per cui lo studio con i computer è ora in salotto dove c'è la stufa (ahhh) la camera da letto è dove era lo studio e quello che rimane dello studio è finito nella ghiacciaia della mia ex camera da letto. Ieri mi sono messa al freddo a organizzare quella stanza "da sbratto".
Fra le pile di scartoffie accumulate ho trovato:
-Permesso datato maggio 2005 del direttore didattico della mia scuola elementare e media a fotografare gli ambienti e i giardini. Avevo richiesto i permessi dopo aver avuto un sogno dove i giardini e gli ambienti venivano irreparabilmente modificati da ruspe e operai senza che qualcuno avesse prima registrato fotograficamente come erano una volta. In questo parossismo da censore scrissi alla scuola raccontando il mio sogno. Mi diverte pensare cosa abbiano pensato di questa grulla che scrive i propri sogni a degli sconosciuti ma ottenni il permesso per il mio progetto e questo mi da fiducia nel genere umano. Salvo che dopo poco decidemmo di trasferirci a Poppi e tutto passò in secondo piano. Ora magari ci riprovo.
- Lista membri del gruppo di supporto per Shanti per i malati terminali (al tempo principalmente per AIDS) dove ho fatto volontariato nei tardi 80 a SF. Sono venuti a galla i cognomi e gli indirizzi di quelle 7 persone di cui ho perso i contatti ma non il ricordo. Ricordo loro ma non le persone per cui ho fatto volontariato forse perché i gruppi di supporto erano spesso esperienze più intense che il volontariato stesso, visto che i beneficiari dei miei servizi stavano bene. Ho subito cercato due di loro e non trovandoli spero che non sia successo il peggio. Ma un terso l'ho trovato su FB e spero che sappia qualcosa degli altri....
-Foglio informativo sul divano letto Manstad di IKEA che sono mesi che voglio comprare perché temo esca di produzione come quello che avevo visto anni fa.
E' sempre molto difficile per me trovare l'articolo ideale per i miei bisogni perché le cose che siano fatte bene, a giusto costo, con l'ideale versatilità di utilizzo sono rare. Sia si parli di capi di vestiario, articoli per la casa, o che altro, quando trovo qualcosa che mi soddisfi pienamente dovrei comprarne 10 pezzi per fare scorta. Questo però è ciò che critico in mio padre che compra sempre tutto all'ingrosso, salvo che lui non fa una ricerca accurata su prezzo migliore e variabili. Se ha bisogno di una serratura per cancello ne compra 10 dal primo che trova, e siamo pieni di scatole di bulloni, chiodi, cardini, sistemi di chiusura per porte antiquati e arrugginiti, cataste di tutori di castagno per alberi da frutto, metri e metri di filo elettrico inutilizzabile perché comprato quando il terzo filo della terra non era di norma!
MA tornando al divano-letto al cui acquisto aspiro, con tutti gli spostamenti in casa non c'è più posto dove metterlo ora. Prenderlo per stivarlo in garage non ha senso, casomai ci va un tavolo da lavoro che però mi è più utile per accatastarci i fogli che ritroverò fra 6 anni. Che fare?
Non so se con la bella stagione si rifaranno gli spostamenti al contrario o meno e la perdita del salotto ci importa poco perché la compagnia si gode a tavola... Però una stanza degli ospiti mi faceva comodo...
Magra consolazione risultata dagli spostamenti è che il comodino Ikea comprato 4 anni fa e mai montato perché non c'era spazio in camera ora è nella stanza nuova a fare coppia felice con l'altro.
7 commenti:
Belle le immagini della mostra anche se non essendo una di quelle classiche con il pezzo iper famoso conosciuto anche dalla massaia di Lercara, è difficile farsi un'idea non essendoci stato. Per l'arte contemporanea necessito di presenza sul luogo, di farmi immergere nelle sensazioni, vibrazioni, luci, suoni etc. . E non è detto che pure con questo ne ricavi piacere. Sono un po' ipercritico verso questa forma d'arte (ti ho già raccontato della scala surgelata che mi fece uscire dai gangheri), anche se a volte rimango favorevolmente emozionato.
Ma ben di rado.
Fantastica la ricerca per archivio, i nomi che risaltano fuori, le foto, i permessi... Insomma, ogni tanto bisognerebbe dedicare un po' di tempo alla ricerca...
dedracem
mmm... Meli, cosa intendi per ricerca per archivio? a cosa ti riferisci nel blog, non capisco.
Siamo liberi Sabato, Rog lavora la mattina per cui non possiamo impegnarci con F per il maiale... volevo dirtelo cos' sei libero di prendere impegni...
mi riferisco, con termini sbagliati, alle liste, documenti che ti sono capitati tra le mani mentre sistemavi o facevi il tetris con i mobili di casa.
Bonjour
che definizione meravigliosa Meli, fare Tetris con i mobili è divinamente perfetta descrizione di quello che sto facendo... sei un mago e buongiorno anche a te!!!
meno male sennò l'unico modo per ottimizzare il riscaldamento era bruciarlo !
molto spiccio tu, Giardi!
In questi giorni, dopo aver letto questo tuo post, ho anche letto Virginia con occhi un po' diversi, tenendo a mente il discorso sulle 'voci' che sentono quelli che scientificamente sono detti schizofrenici...e tutto mi è sembrato così 'normale' (odio la parola, ma la sto usando nel suo senso più bello, sempre ammesso che esista...) e pacifico...(!)
Tenerissima la scena di Gno-bambina col compagnetto :D
neteri
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