mercoledì 20 gennaio 2010

THE CURIOUS INCIDENT OF SEAN WITH JOYCE'S CAR

ok questa è la storia.

Sean è mio nipote, che non ha 16 anni credo. Joyce è la sua nonna che da qualche tempo sta a un'ora di autostrada da casa loro, a casa della zia Cindy, a riprendere le forze dopo mesi passati in ospedale.
La macchina di Joyce è parcheggiata sul marciapiede di fronte dopo che quest'estate lo zio Roger l'ha usata per visitare la sua mamma in ospedale.
Fin qui ci siamo?
Beh un giorno che la mamma di Sean era in visita da Joyce e arriva la notizia - non ricordo da chi- che la macchina non c'è più. Come non c'è più? Non c'è proprio più? Che sarà che non sarà prima di telefonare alla polizia e denunciarne il furto, la mamma di Sean chiama Sean giusto per escludere che l'abbia lui.

Mamma di Sean: Hi Seany, this is mom.
Sean: Hi mom, what's up?
Mamma di Sean: Sean, I talked to Kimmy and she said that Gaga's (nomignolo della nonna) car is not in the driveway , do you have any idea where it could be?
Sean: Yep mom, I have it.
Mamma di Sean: What do you mean " you have it?"
Sean: Yes, I drove it to get some chips at the store.
Mamma di Sean: What? Y0u have no licence. For Christ's sake, you don't even have a "beginner's permit!?"
Sean: I just wanted to get some chips ...
Mamma di Sean: Sean?... Sean?.... You D R O V E to the store to get some chips?
Sean: Yes, I drove to get some chips ... I did not feel like walking.....

silence

silence

Sean: I just wanted to get some chips, ok mom? and it's just a few blocks, what's the big deal?

Ok, io sono ancora sotto shock non tanto per il fatto che Sean abbia deciso di prendere una macchina non sua senza chiedere il permesso. Non solo per il fatto che Sean abbia deciso di guidare una macchina qualsiasi non avendo mai preso lezioni di guida - tantomeno poi avendo una qualsiasi foglio di carta che lo autorizzi a farlo.
Queste sono cose che tutto sommato dimostrano che il ragazzo è brillante.
Dimostra iniziativa:
non ha nessuno che gli dia un passaggio? C'è una macchina da mesi ferma là fuori? Che problema c'è? basta trovare le chiavi in casa e via!
Dimostra intelligenza:
Ha imparato a guidare probabilmente guardando gli altri.
(Ricordo che il 90% delle macchine in USA hanno il cambio automatico : il che vuold dire che sono come i carrellini del Golf - metti la marcia su D (drive) e poi hai solo due pedali da gestire + la strada. Non è poi tanto dissimile dal giocare con uno di quei trabiccoli nelle sale giochi, dove è lo schermo che pare muoversi intorno alla tua macchina sportiva con gran rumore da motore gruppo 2 e stridere di pneumatici. Questi cambi automatici inoltre risparmiano al guidatore novizio le caratteristiche grattate megagalattiche che sono un'esclusiva dei nostri cambi manuali; grattate che sono cartelloni pubblicitari aerei che ci informano che : ATTENZIONE QUESTO E' UN AUTISTA PRINCIPIANTE -STARE ALLA LARGA QUANTO POSSIBILE! Questi cambi però sono anche quegli ostacoli che ci fanno dei provetti guidatori una volta che ci troviamo ad usare la doppietta per passare dalla 3a alla 2a senza orrori sonori, trucchetto imparato per necessità sulle vecchie Fiat 500 che è paragonabile ad una medaglia al valore automobilistica).

Sean ovviamente dimostra di non aver paura a fare cose nuove:
è ovvio.

NO quello che mi sciocca (nè stupida nè insipida - da shock) è la reazione dei genitori. Lo raccontano ridendo. E ti dirò, fa ridere. Fa ridere non poco, perchè è andata bene.
Sean, senza la patente, prende la macchina della nonna per andare a comprare le patatine. Ha Ha Ha.

Ma a che cazzo pensava Sean? What was he thinking?

Beh non è normale. Io dico che non è normale, voi che dite?

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In merito a quanto sopra mi sembra che oramai penso come una vecchia signora. Dov'è finita l'incoscenza giovanile che mi caraterizzava? Dov'è il tono offensivo dell' affronto alle convenzioni?
L'America mi ha sciupata credo. Sono diventata troppo Corretta Politicamente, troppo ligia (e qui sento la vocina non troppo flebile di G che mi dice - te lo dico da troppo tempo, hai perso di spontaneità...)

Gli USA sono un posto strano. No, lo so, ma non per quello che pensate voi. Pensavo a come due tendenze opposte coabitino nello spirito Americano. La prima è quella che vuole l'Americano libero, ribelle, individualista, fuori dalle convenzioni. L'altra è il contrario: socialmente responsabile, politicamente corretto, organizzato in modo da rispettare ogni tendenza, psicologicamente represso ma sensibile alle molteplici necessità di altre culture e razze. Quel paese mi ha sensibilizzato nei confronti dell'abuso di alcohol e fumo, del sexual harassment (abusi di origine sessuale verbali e non nei confronti delle donne nei posti di lavoro); mi ha intimidita nei confronti delle regole che rendono la strada un posto pubblico, mi ha reso un pò più ligia nei confronti delle leggi perchè possono essere davvero di beneficio per la comunità. Soprattutto le loro strutture mi hanno insegnato che si può vedere la comunità come una cosa benefica da cui prendere e a cui dare, dove si hanno si dei diritti ma anche dei doveri. Certo che la mia parte ribelle e critica rimane e quando vedo che leggi e regolamenti diventano bacchette per intimidire i deboli, attraverso il bigottismo religioso, l'insofferenza per le minoranze e per la generale tendenza di tenere i diversi sotto controllo, ecco che mi ribello di nuovo all'imposizione. Ma quello che una volta era solo un fenomeno Americano è purtroppo diventato anche la nostra realtà, e se devo proprio dirlo, qui abbiamo solo il bigottismo, il razzismo, l'oppressione, tutti i lati peggiori, ma non un'ombra di senso civile del dovere verso gli altri...

Ma non era qui che volevo arrivare, bensì alla constatazione che al solito, da buona bilancia, I swing, da un polo all'altro, dalla ribellione all'obbedienza, mai certa di trovare la via di mezzo. Certo che non mi piaccio troppo quando sono troppo ligia, troppo buonista. Ma neanche mi piaccio quando resto in balia di caos e indisciplina, insensibile al mondo che mi circonda.

E quindi è inevitabile che per cercare la giusta via di mezzo io continui ad altalenare fra le due modalità

PS - Dimenticavo. Sabato ho fatto i bagels. Era una vita che non li mangiavo e li adoro troppo. Era Maometto che non si muoveva per andare alla montagna tanto che la montagna andò da Maometto? Beh io ho fatto i bagels grazie ad una ricetta del Cavolo. E 1 kg di gnocchi di patate, che stavolta sono venuti benissimo.
Prossimo traguardo: Tortillas Messicane... e poi addio Uncle Ben!

PPS. non erano chips ma chicken nuggets-fritto di pollo- e la mamma in realtà l'ha messo in castigo per una settimana quando ha saputo del fatto, ma la sostanza rimane... SPQA

11 commenti:

Melinda ha detto...

Igno Igno....
Prima di tutto bel post: veloce, concentrato e significativo.
Volevo rassicurarti che molti di noi, quasi la maggior parte, gondoleggia (si dice?) tra le due forme, le due qualità di vita. Sceglierne sempre una significherebbe impazzire nel giro di pochi mesi. E te lo dice uno RIGIDO come il sottoscritto che poi invece...
Comunque lo dici tu: la via di mezzo è l'unica da percorrere, senza arrivare agli estremi però. Senza arrivare a prendere il peggio di ogni direzione come spesso vedo (ieri mattina una signora ha parcheggiato sulle strisce pedonali, anzi entrando sopra il marciapiedi che sta davanti alle strisce pedonali, bloccando tutto il bloccabile e quando glielo hanno fatto notare si è pure inacazzata. E la macchina non l'ha spostata), come spesso vedo fare da noi, dicevo. Almeno negli USA pare esista un minimo di senso di vergogna, di collettivo, anche se forzato, che qui si è perso nella notte dei tempi. Del resto la mia amica giapponese lo dice sempre: voi eravate pastori nell'antichità, e lo si vede ancora.

ignominia ha detto...

Meli, mi spaventa un po' quel tuo Igno Igno... lo devo leggere come: birboncella e il dito indice che fa no no niente marachelle, o come? ;-)
SOno cosciente del fatto che tutti +o- cercano la mezza via, ma c'è chi dubita sulle proprie azioni più di altri... Onestamente non concordo con la tua amica Giapponese, perchè la nostra storia dimostra che eravamo una civiltà che è stata la base della cultura occidentale. ROma? E' dopo che ci siamo sciupati, cone la varie invasioni seguenti, che ci hanno frazionati e divisi facendoci perdere il senso dell'unità nazionale e sostituirlo con il più piccolo nucleo di unità possibile; la famiglia. LA storia che è seguita non ha fatto che solidificare questo e come nazione siamo troppo giovani per vedere un cambiamento radicale. Diciamo però che ci piace essere governati da individui forti, le dittature ci stanno familiari perchè sono dittature che ci convengono alla fine. Un mio amico diceva che di base siamo un popolo di schiavi e odio dargli ragione ma la sua osservazioen ha del vero purtroppo. PErò siamo schiavi che rubacchiano e si inventano schemi per fregare il padrone, quindi schiavi di fatto ma non totalmente passivi... mi consolo così!

titina ha detto...

Devo dire la mia (ciao, come state tutti?).
Allora, per quanto riguarda Sean sedici anni, la storia fa sorridere (anche perchè raccontata bene). E devo dire che sono sempre piena di ammirazione per i ragazzi in genere (americani e no) con spirito di iniziativa e intraprendenti. La differenza la fa un po' di coscienza, cioè se Sean era consapevole di quello che faceva e si sentiva in grado di farlo, senza mettere a repentaglio l'incolumità altrui, va pure bene. Altra cosa sono i genitori, credo che sia quasi "obbligatorio" da parte loro fargli una sgridata, è un po' il loro ruolo, mettere i famosi paletti. Ma senza esagerare. Insomma, un po' e un po'.
Anni fa il figlio di amici partì con un gommone da Massa Lubrense diretto a Positano. Anche lui aveva sui sedici diciassette e si era guardato bene dall'avvisare qualcuno. Forse quella fu una bravata eccessiva.. Massa e Positano non sono proprio dietro l'angolo e parliamo di mare.
Altro argomento: Non credo che siamo un popolo di schiavi, e non tutti discendiamo dai pastori (oltretutto mestiere degno di rispetto. Meglio dei giap che vanno a caccia di balene... perdonate la polemica) . E credo che le numerose dominazioni che abbiamo avuto siano una ricchezza (quante cose della lingua della cultura delle abitudini etc etc ci vengono da altri popoli? io credo che quasta sia una cosa bella).
C'è materia per una lunga conversazione. A quando?
Dimenticavo, complimenti per i bagels (ma sono dolci o salati?).

ignominia ha detto...

sono salati e in un paese che vive di solo companatico sono stati il mio unico pane... creando dipendenza ovviamente!
sono daccordo che le molteplici influenze di altri popoli ci abbiano arricchito, ma ci hanno anche dato la mentalità di un popolo oppresso e schiavo... ovviamente con eccezioni...come per tutto.

Melinda ha detto...

Eccoci alle giustificazio:
"Igno Igno" era riferito alla sorpresa, ma poi neppure tanta, di trovare un così bel post appena sveglio, lo scrivevo dopo e lo ribadisco.
La questione dei pastori tirata fuori dalla mia amica invece è interessante e non te/ve la posso buttare giù in due parole, necessita contatto visivo e verbale (ho provato a scrivere qualcosa sull'argomento ma il sapore è melenso e non esaustivo). Ma soprattutto NON VUOLE ESSERE OFFENSIVO per nessuno. E' solo un'analisi di alcune differenze culturali tra noi Italiani e i Giapponesi venuta fuori durante un pranzo, fatta dall'ottica di una straniera che ha scelto di vivere qui con noi perché come ha intitolato un suo libro è "Pazza per l'Italia". Differenze che potrebbero pure, sottolineo potrebbero, basarsi anche su radici nomadi legate alla pastorizia opposte all'aggregazione forzata data dalla comunità contadina. E' solo una teoria, ma ne riparliamo.

ignominia ha detto...

.... dopo quando lo scrivevi? L'ho finito ieri notte alle 1:55!:-)
Vedo in lontananza una persona di origine Giapponese che è non solo interessante per le cose che dice ma scrive anche! E cosa aspetti a 1)presentarcela
2)introdurla al blog
3)invitarla a leggerci/scrivere
ok, forse ha altro da fare che eprdere tempo come noi 3 fannulloni (non per scelta precisiamolo) ma ecco, questo è un invito!
Quindi vogliamo un rapport ocompleto sulla teoria della pastoralità Italiana...Al più presto ragazze, dobbiamo incontraci a chiacchiera!

titina ha detto...

Ok, faccio ammenda. Alludo al fatto di sentirmi punta sul vivo per la questione dei pastori, certe volte reagisco in modo esagerato, sopratutto se non riesco a capire subito che non c'è alcuna intenzione di offesa.
Non c'è dubbio che la questione è interessante e conto sul fatto di riparlarne a quattro/otto/dieci occhi (più siamo meglio è).
Quindi mi unisco all'invito di Igno nell'invitare la tua amica giapponese a partecipare almeno con commenti. Lusingata dal fatto che sia "Pazza per l'Italia"!

giardigno65 ha detto...

come sono letterari i tuoi post ! Sembra ci sia un solo argomento, ma le trame si intrecciano (un po' come nei Simpson). In America il pedone non esiste capisco la voglia di Sean...
I bagel non mi piacciono tanto ma trovo le vecchie signore arrapantissime !

Melinda ha detto...

Una signora cade a New York e il mondo resta con uno squarcio su un Picasso, periodo blu.
Non ti ricorda nulla?

ignominia ha detto...

un sacco di cose... ma tu ci stai rimuginando da allora? Cos'è che ha stimolato il commento? SOno curiosa perchè il Picasso period blu mi ricorda qualcosa di specifico ma non so cosa di preciso, la farfalla che batte le ali etc mi ricorda altro e il commento di Giardigno, e il danno alla tela mi ricorda il ragazzotto di Villa Borghese che aveva paura danneggiassi i Caravaggio con la mia acqua da bere....da che parte mi rifaccio?

Melinda ha detto...

A me è venuta subito in mente la gita a roma